
Qui (Copertina: Officina Infernale, Lady Doom)
Prima l’estate durava tre mesi, poi sono arrivati i monsoni. I tormentoni di stagione ispiravano i torbidi e insoluti casi di nera agostana e la polizia brancolava nel buio. Una ragazza di Tor Pignattara veniva ammazzata in Nicaragua: le sensitive del Gruppo Mondadori facevano le veci del Ris, ma la matassa non si sbrogliava finché non arrivava Massimo Lugli a dirci che Laura era stata strangolata durante un rito voodoo.
Sulle panchine divelte dei parchi abbandonati di periferia, lì dove una volta dalle cortecce dei lecci screpolati pendevano strani frutti a forma di insulina, le notti sfiorivano in fretta all’ascolto di chi difendeva la polizia di Genova, perché “la guerriglia è guerra e l’estintore è un’arma di offesa”. La new-wave italiana era morta anni prima, quando il Mostro di Firenze decise di farla finita: era settembre, Siberia era già uscito, Desaparecido no. Ci rimaneva soltanto il ricordo di un mercoledì da Liboni, delle lumache nere e delle telefonate anonime notturne che ci tenevano compagnia nei salottini sferzati dal vento e dai sospiri demoniaci dei nostri vicini di casa.
(Verde 26/27, luglio agosto 2014)
È di nuovo estate, i monsoni sono alle porte, i tormentoni sono un ricordo di stagione e le lumache nere non sono ancora tornate. Eppure non è cambiato niente: ogni 22 giugno continuiamo a celebrare la giornata nazionale dell’intrattenimento televisivo, il 7 agosto ci assembriamo a Via Poma e sei giorni più tardi ci perdiamo nella vertigine dello sguardo del Demonio.
In Verde 26/27 c’erano Officina Infernale, Gianni Solla, Simone Ghelli, Alda Teodorani, Andrea Frau, Simone Lucciola, S.H. Palmer e Alessio Posar.
Non sapevamo che sarebbe stato l’ultimo numero, anche se, a rileggerli ora, i titoli dei racconti qualcosa la suggerivano: Le interruzioni delle vite altrui, La casa nella nebbia, Spazzatura e, per non farci mancare niente, Khepri.
È passato un anno, è di nuovo estate e stiamo cercando di capire se qualcosa è cambiato, non è cambiato niente o tutto è cambiato.
Il cartaceo non c’è più, abbiamo un nuovo blog e una nuova squadra, ripartiamo la settimana prossima con materiale inedito e recuperi dai vecchi numeri.
Questo è un indizio del primo racconto che pubblicheremo.
A lunedì.