Indigo Child

Nel 1971, questo stesso giorno, riusciva il primo attracco permanente di una nave alla Grande stazione spaziale sovietica; noi vogliamo ricordarlo così: con il primo attracco permanente di  Stefano Felici nello spazio che conta, quello delle Riviste; e non è grazie a un racconto, no signori, il tramite è quello della navicella visiva Pink Lodge che ci accompagnerà per tutto il mese di Giugno prima di essere sganciata e liquidata nelle profondità granulose della fascia di Kuiper.

Nel frattempo qui nel nostro piccolo, orfano Soviet-paradiso si procede alla grande. Dal nuovo Governo i segnali sono confortanti: c’è arrivata voce di un’incursione aerea segreta delle frecce tricolore sopra Grottaferrata; le immagini non sono rassicuranti: il covo del Commissario appare avvolto da una nube di detriti, nessun segno di vita, e chi vi scrive spera sinceramente che continuino a non essercene.

La domanda è però, piuttosto: vogliamo davvero fidarci di un governo che appunta the Pink Lodge come social media manager e adotta Impact come font ufficiale?

Nel dubbio vi lasciamo a Indigo Child del fluviale Nubius Dee, che Massimo Fini, ci dicono, ha definito un Burroughs conservatore. Ci sono arrivate lamentele sul fatto che Nubius sarebbe, citiamo testualmente “un dito su per il culo con tanto di sabbione annesso”. Non vi preoccupate amici, il piccolo, felice Soviet-paradiso ha liquidato anche lui.

Prossimi aggiornamenti venerdì, in attesa della fine della scuola e di ulteriori nuove sulla ricerca del cadavere del commissario.

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CINQUE ANNI DOPO

Verde Simone Lucciola 2013

Simone Lucciola 2013

Alda Teodorani, Jacopo Marocco, Pierluca D’Antuono, S.H. Palmer, Deny Everything Distro 2.0, Luca Carelli, Francesco Tentori, Stefano Di Marino, Simone Ghelli, Sergio Gilles Lacavalla, Er Farco (Poeti der Trullo), Morris Del Frate, Luigi Bonaro, MaicolEMirco, Federica Lemme, Nicola Lombardi, Ivo Scanner, Antonio Tentori, Simone Lucciola, Marzia Grillo, Ottavia Spisni, Max Cabrerana, Giovanni Pianigiani, Francesco Cortonesi, Nando Adiletta, Agostina Bevilacqua, Antonin Artaud, Sonia Caporossi, Marco Lupo (TerraNullius), Enrica De Nicola, Gianluca Liguori, Katia Ceccarelli, Luca Lampariello, Cristiano Baricelli, Antonio Veneziani, ‘A Gatta Morta (Poeti der Trullo), Elena Bortolini, Essegei Procaccini, Nico Piancastelli, Bruno Ballardini, Stefano Tamburini, Andrea Frau, Emera, Raffaele Guida, Patrizia Pesaresi, Francesco Aprile, Ivan Pozzoni, Valerio Evangelisti, Francesco Verso, Paolo Gamerro, Grazia Greuter, Lino Di Nitto, Alessandro Spanu, Luca Piccolino, Toni Bruno, Lorenzo Iervolino (TerraNullius), Marco Teodorani, Gian Ruggero Manzoni, Pier Paolo Di Mino (TerraNullius), Joe Kossovo, Fabio Giovannini, Carrascosa Project, Lou Reed, Silvio Perego, Rocco Lombardi, Vinicio Motta, Jesus Adentro, Ausonia, Angelo Zabaglio e Andrea Coffami, Gianfranco Di Fiore, Francesco Scardone, Dino Valls, Antonella Pierangeli, Guglielmo Achille Cavellini, Vittore Baroni, Benedetta Torchia Sonqua (Terranullius), Giovanni Marchese, AkaB, Lorenzo Stecchetti, Gianluca Garrapa, Daniele Sartini, Luca Marinelli, Sergio Peter, Filippo Santaniello, Luca Antonini, Filippo Parodi, Claudio Calia, Lionhearted, Officina Infernale, Alessio Posar, Andrea Sacchetti, Massimo Desiato, Simone Lisi, Savino Ficco, Franco Sardo, Elisa Piatti, Flavio Ignelzi, Red Tweny, DeadTamag0tchi, Valentina Maìni, Inchiostro Lisergico, Stefano Solventi, Ferruccio Mazzanti, Silvia Priska Benedetti, Giovanni Ceccanti, Anita Pankoff, Guido Zanetti, Davide Rossetti, Milo Busanelli, Erica Monzali, Laura Fusconi, Serena Mazzini, Martin Hofer, Riccardo Crespi, Aurelio Grimaldi, Kriss Rifurgiato, Federico Arcangeli, Fiorella Malchiodi Albedi, Alessio Mosca, Sergio Caruso, Lukha B. Kremo, Guido Galles, Flavia Todisco, Elisa Lipari, Claudio Bagnasco, Olga Paltrinieri, Giovanna Piazza, Matteo Baillo, DaniPas, Elena Marino, Paolo Parente, Claudia Oldani, Joydidì, Anna Quatraro, Marco Cabras, Francesca Corpaci, Giulia Pex, Matthew Licht, Marco Morana, Lavinia Ferrone, Alfredo Martinelli, Stefano Felici, Paolo Avian, momusso, Dionisio Izzek, Dominique Campete, Maurizio Donazzon, Claudia Bruno: grazie.
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SEMIAUTOMATICA #18

Verde 26, luglio 2014 (In copertina: Officina Infernale, Lady Doom)

Verde 26, luglio 2014 (In copertina: Officina Infernale, Lady Doom)

Ultima puntata di Semiautomatica, la rubrica che Simone Lucciola ha ideato e curato su Verde da gennaio 2013 a luglio 2014. La #18 è apparsa per la prima volta nell’ultimo numero del nostro cartaceo: siamo dentro all’atelier dove Sim ha imparato a non perdersi. Rimandiamo saluti e ringraziamenti a martedì prossimo, quando leggeremo ancora una puntata, l’unica inedita, pensata per Verde 28, il numero che avremmo voluto fare uscire nell’ottobre 2014.
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SEMIAUTOMATICA #17

Verde 25, giugno 2014 (Copertina e illustrazioni: Claudio Calia)

Verde 25, giugno 2014 (Copertina e illustrazioni: Claudio Calia)

La diciassettesima Semiautomatica, penultima delle pubblicate sul cartaceo di Verde, è la puntata stereo (forse la più lunga della rubrica) dedicata alla Gioventù Bruciata, il primo gruppo di Simone Lucciola. Se Verde 23 era il numero degli AKA, Verde 25 (giugno 2014) è il numero dove diciamo che dagli anni Novanta non si esce vivi: Giovanni Pianigiani rimpiange i cinema porno nei suoi Sms alla Diva, Pierluca D’Antuono tira fuori il solito apologo dalemian-ulivista, Alda Teodorani ci fa rileggere Non hai capito, il suo primo racconto pubblicato nel 1990, la misteriosa Lionhearted ambienta una storia nel 1997 all’interno della metropolitana di Tokio. Fuori dal canone S.H. Palmer (la Blitzrecenzion #27 cita De André) e Francesco Cortonesi con una fiaba nera intitolata La donna lunga. Fuoriclasse Claudio Calia: sue la copertina e le illustrazioni.
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SEMIAUTOMATICA #16

Verde 23, aprile 2014, also known as il numero degli AKA. Gli autori sotto pseudonimo erano almeno quattro, da Gabriele Di Benedetto (copertina e illustrazioni) a S.H. Palmer, da Luca Carelli a Olindo Guerrini, gran sacerdote di nom de plume (Lorenzo Stecchetti, Argia Sbolenfi, Marco Balossardi, Giovanni Dareni, Pulinera, Bepi, Mercutio, Odino Linguerri, Angelo Viviani e chissà quanti altri ): culto assoluto il suo Canto dell’odio.
Ci avviciniamo alla conclusione delle ristampe digitali di Semiautomatica: siamo arrivati alla sedicesima puntata (su diciotto), dove Simone Lucciola ci racconta della sua fascinazione adolescenziale per i wrestler americani, Mad Dog Buzz Sawyer su tutti.
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veREEDe #0: SEMIAUTOMATICA #11

veREEDe #0, una fanza per Lou Reed (Verde 18, novembre 2013)

veREEDe #0, una fanza per Lou Reed (Verde 18, novembre 2013)

Nel novembre 2013, all’indomani della sua morte, realizzamo in pochi giorni che Lou Reed era tra i pochi artisti, se non l’unico, a mettere tutti d’accordo in redazione. Ognuno di noi lo aveva amato intensamente nel corso degli anni, per ognuno aveva significato, o significava ancora, qualcosa di unico e di grande. Ognuno di noi aveva qualcosa da dire, o da ricordare, sugli album dei Velvet Underground, sui testi di Berlin e di New York, sulla relazione con Rachel o il rapporto con Lester Bangs, sul declino degli anni Ottanta e la rinascita dei Novanta, fino ai concerti a cui avevamo assistito o alla collaborazione a lungo fraintesa con i Metallica: un mucchio di contributi con cui avremmo potuto realizzare sei numeri o un ebook. Partendo dalla celebre copertina di Punk Magazine realizzata da John Holmstrom, decidemmo alla fine di uscircene con veREEDe #0, il numero unico di una fanzine per Lou Reed, con all’interno una poesia di Silvio Perego, due racconti di Pierluca D’Antuono e Alda Teodorani, la traduzione del racconto-testo The Gift, una Blitzrecenzion di S.H. Palmer, una playlist con le nostre 50 canzoni preferite e, naturalmente, una puntata di Semiautomatica scritta a caldo dal nostro Simone Lucciola. La rileggiamo oggi, 27 ottobre 2015, a due anni di distanza da quella domenica mattina.
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veREEDe #0: LE TARME ERANO NEGLI INTARSI

veREEDe #0, una fanza per Lou Reed (Verde 18, novembre 2013)

veREEDe #0, una fanza per Lou Reed (Verde 18, novembre 2013)


Era una domenica pomeriggio quando
Jon Dolan battè la notizia della morte di Lou Reed. Se n’è andato, aggiunsero più tardi le cronache ufficiali, sorridendo e facendo Tai-Chi. Era il 27 ottobre, domani saranno due anni, e noi di Verde abbiamo deciso di riproporre per tutta la settimana veREEDe #0, uscito nel novembre 2013, solo nominalmente il numero 18 del nostro cartaceo ma, come scrivevamo nell’editoriale di allora, a tutti gli effetti il numero zero e unico di una fanza per Lou Reed. Cominciamo oggi con Le tarme erano negli intarsi, un racconto di Pierluca D’Antuono. Perché siamo realisti, per questo ci manca Lou Reed ma, come direbbe Simone Lucciola, di Lester Bangs non ci va di parlare.
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SEMIAUTOMATICA #15

Verde 22, marzo 2014 (In copertina: Cavellini writing on nude male, Vile Magazine vol 3 n.2, estate 1977)

Verde 22, marzo 2014 (In copertina: Cavellini writing on nude male, Vile Magazine vol 3 n.2, estate 1977)

La Semiautomatica #15 è stata pubblicata nel numero 22 di Verde (marzo 2014), dedicato a Guglielmo Achille Cavellini, nel centenario della sua nascita. Copertina, illustrazioni e materiale per l’editoriale ci sono stati forniti da Vittore Baroni. I contributi sono di Alda Teodorani, Benedetta Torchia Sonqua, Paolo Gamerro, Andrea Frau, Giovanni Marchese, Simone Lucciola, S.H. Palmer, Luca Carelli.
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SEMIAUTOMATICA #14

Dino Valls, Sigilla

Dino Valls, Sigilla (Oil and wood, 55×40 cm, 2011)

È la copertina più bella della storia di Verde. Non ci sarebbe altro da aggiungere, se non che Sigilla è opera del grande Dino Valls, che nel febbraio 2014 raggiungiamo grazie ad Alda Teodorani (ve la ricordate la copertina di Incubi?) Nell’editoriale del numero 21 (anche questa uscita è segnalata dalla comunità di Issuu per Content Warning!) così scrivevamo: “Già medico chirurgo, negli anni Novanta Valls ha abbandonato la professione per dedicarsi a tempo pieno alla pittura: da allora porta avanti una personalissima e proficua ricerca personale, frutto di un approfondito studio della tradizione dei maestri fiamminghi e italiani e della messa a punto di una particolare tecnica di tempera a uovo, che esalta con sapienza un universo denso di simboli oscuri e complessi, legati al mondo crudele e surreale della psiche e della medicina.”
La Semiautomatica #14 è probabilmente la puntata più breve dell’intera rubrica: in poche meno di 1400 battute Simone Lucciola mette in fila i fondi dei succhi di pompelmo Zuegg, Piero Ciampi, Pupi Avati, l’autodifesa di Georges Jacques Danton di fronte al Tribunale Rivoluzionario e un’aforisma finale che è davvero una rivoltellata.

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