NUOVA EDIZIONE Crapula Club/Miedo a la sbeurra 2008[10]-†2019†: Il criceto dell’identità

30 giugno 2019/11 settembre 1973/14 luglio 2023/22 settembre 2019, da Gregorio Magini, Letteratura e identità. Ricordo di Vincenzo Testo, pubblicato su Crapula Club il 20 maggio 2019.

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NUOVA EDIZIONE Crapula Club/Miedo a la sbeurra 2008[10]-†2019†: La cattura dell’idolo

Il 26 dicembre 1991 il poeta e dissidente antisovietico Josif Michail Vardiashvili si tolse la vita all’indomani della pubblicazione di Эвридика 80, plaquette di bunjee jumpee orfico che si apriva con i celebri versi “Crapula Club/Miedo a la sbeurra”. Ventisette anni dopo la redazione del “litblog più amato da chi fa rivista” (Massimiliano Parente, 2018) opera in uno stabile sequestrato alla camorra nel centro storico di Caianello, in provincia di Caserta, dove Antonio Guru De Vivo, Anna Di Gioia, Sara Mazzini, Luca Mignola, Chiara Perrone, Andrea Zandomeneghi e Alfredo Zucchi tengono corsi di scrittura realvisceralista e poesia post-estrema a tossicodipendenti ludopatici, prostitute del basso Lazio, ambigui ex poliziotti imparruccati e, tra gli altri, a Marcello Dell’Utri e a Zdeněk Zeman. Dopo le accuse di neofascismo e revanscismo, la «Congiura Sacra» (2018) e la marcia sull’ultima edizione di Firenzerivista (settembre 2019), il gruppo confluì insieme a Verde in «Nuova Edizione», pubblicazione ufficiale del «Novo Pazzesco Romano».

30 giugno 2019/11 settembre 1973/9 luglio 2023/22 settembre 2019

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A Colpo Sicuro #12: La verità su tutto

“Per la prima volta perfino i miei amici di Verde mi diranno che è troppo, e taglieranno giustamente il pezzo, perché c’è un limite alla pazienza di chi legge. Avrei potuto uscire a farmi una passeggiata al mare, iniziare a fare i quiz per la dannata patente, scannerizzare le fatture per la commercialista e invece no, sono qui a scrivere di un libro che non ho letto e a usarlo come pretesto per parlare d’altro. Parlare di un me che non mi appartiene, che già ora alla fine di questa frase sarà morto. Disconosco tutto ciò che ho scritto finora, diffido chiunque ad attribuirmene la paternità, tutto ciò che avete letto è il testamento di un gemello defunto. Ne nasce e muore uno ogni volta che scrivo qualcosa. Non ho appendici o cicatrici che possano testimoniarlo a parte queste parole.”
Come Raimo con Veltroni. Dopo L’impero del sogno e I fratelli Michelangelo, Andrea Frau, supremo conoscitore ed eterno duellante dell’amico Vanni Santoni, recensisce A colpo sicuro La verità su tutto, nel giorno dell’uscita in libreria. Nessuno legge mai un libro come vorrebbe l’autore, ci avvisa il nostro buon recensore, nell’atto di indirizzo di un pezzo lunghissimo, bellissimo, commovente, impossibile altrove, che dà inizio al conto alla rovescia al 25 febbraio.
Memicchio fritto ad aria dalla Pink Lodge.

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QUAERELE #3: Trilogia Caruso 1/3: Coglioni di arancio

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Pink Lodge

Quarele è uno spazio autogestito al di là della sfera di influenza delle nostre avvocate, per ribadire e rivendicare che la rivista si fa in redazione e si discute eventualmente *anche* in tribunale. Il contributo di oggi è clamoroso: Stefano Felici, già nella storia tra le altre cose per la trilogia del Brasiliano, consegna ai posteri un pesantissimo trittico attorno a una icona. Se non conoscete Michele Caruso, non dobbiamo dirci nulla, allontanatevi rapidamente da questa pagina e non tornate mai più. Se conoscete Michele Caruso, non dobbiamo dirci nulla. Coglioni di arancio, “chi ha capito ha capito”. Questa è letteratura e merita una querela.
Il meme è fritto dalla
Loggia Rosa.
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Ricette #8: Cenone di Capodanno

Il nostro desiderio era solo quello di riunire l’intera redazione di Verde a casa di Luca Marinelli per un cenone di Capodanno “con los uevos”. D’altronde il Commissario non è più così giovane e, al di là degli approcci “giovanili” alla gestione della rivista (roba che fa “cringiare” pure la redazione di Crack Rivista), questo potrebbe essere il nostro ultimo anno con lui. Prima del trapasso.
Le cose non sono andate proprio come previsto, a cominciare dal fatto che Marinelli non si è fatto trovare in casa. Vai a sapere dove si è cacciato. Alessio “Doc” Mosca si è isolato in quel di Chieti, fresco della delusione per il “racconto più bello e più snobbato del decennio” (qui). Claudia D’Angelo ha dichiarato di non potersi presentare perché “lei festeggia sì il Capodanno, ma quello cinese”, mentre Andrea Frau ha detto che in Sardegna c’è un fuso orario “ottùsu” e a casa sua lo spumantino non si stappa fino alla notte del 2 gennaio.
Quello che segue è il triste cenone di fine 2020 di Verde Rivista, consumato con piattini e bicchieri di plastica all’interno del macinino di Pierluca D’Antuono, in sosta con quattro frecce e riscaldamento “a palla” nel parcheggio accanto alla fermata metropolitana di Anagnina.
Quattro piatti, quattro autorə. (Contiene: Federica Sabelli, Stefano Felici, Francesco Quaranta)
In sottofondo, dall’autoradio, uno sconvolto Flavio Giurato sembra pregarci di abbatterlo.

Memino sobrio di P i n k  L o d g e .

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Ricette #7: Melanzane alla Viola Di Grado


Perché Nicola Lagioia non prende tutti i suoi antidoti al peggio del “discorso pubblico” e se li infila su per il culo? Il risultato sarebbe senza dubbio più interessante del suo Facebook: immaginate l’Instagram di Loredana Lipperini da cui ogni tanto una fotografia si distingue più delle altre per nitidezza e accollo, sostituite al tran-tran dei libri/gatti il broooom broooom broooom dell’egemonia emancipatrice del discorso letterario, qualsiasi cazzo di cosa significhi, e otterrete un Patreon free di bellissime parole e reaction gialle e rosse e acide come un Caravaggio coglione che affresca su lacerti di carta da parati usata da Federico Fiumani nel 1986 a Sollicciano per pulirsi il culo nel backstage di un concerto organizzato da Francesco Ammannati la morte di Luca Varani.
Meglio Nicola comunque della manica di stronzə che infestano la bolla da quando Soru ha deciso di fornire gratis l’accesso al world wide web. Non parliamo proprio di pateticə inself pazzə che si rifiutano di leggere La città dei vivi perché l’editoria in Italia è UNA COOOOOPOLA MAVIOOOOSAAAAAAA, come se le incularelle alla romana non esistessero pure la mattina allo specchio, di fronte alla scelta dello spazzolino da usare per fingere di essere meno morti e coglioni delle altrə.
Risultato? Noi Nicola Lagioia lo abbiamo incontrato all’ultimo SALTO in presenza e ci siamo trattenutə a stento da spaccargli una bottiglia di Campari in faccia, ma tra lui e Simone Sauza, che se non fosse l’ennesimo maschio bianco con il ditino nerd alzato sarebbe la nostra persona intellettuale di riferimento del Secolo, tutta la vita Nicola, che è pur sempre un amico.
Di Stefano Felici hanno già detto osservatrici e osservatori più acutə e titolatə di noi. Link agevolabili a proposito? Nessuno, per dire la persona. Meglio Stefano comunque che quel patetico coglione pazzo di Pierluca D’Antuono, che se prendesse le Ricette e tutto l’archivio di Verde e se lo infilasse su per il culo, ci sarebbe ancora spazio per i 2/3 dell’archivio cartaceo di Nuovi Argomenti (“è un eufemismo”) e per i 7/8 di Cadillac, la prima rivista autotomica della bolla.
Viola di Grado non sappiamo chi sia e non ce ne frega un cazzo.

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Ricette #6: Minestrone alla Mozzi

“Si è già detto tanto sul Maradona uomo, non gli s’è mai perdonato niente mentre era in vita”, dice il Commissario commosso davanti alle immagini del corteo commemorativo di Napoli. “Ebbene non esito a dire che El Pibe de Oro era la  persona che io avrei voluto essere, se già non fossi stato il Ramses”. Che gli vuoi dire a uno così? Hai voglia a dirgli “basta idoli, basta eroi”, uno come D’Antuono che pensa di poter dare del tu a Gesù Cristo, mica gli fai cambiare idea. E allora, mentre Quaranta ha già comprato i barattoli di vernice per imbrattare l’eventuale immancabile statua, mentre Claudia D’Angelo spiega per l’ennesima volta il fuorigioco a Federica Sabelli, mentre Luca Marinelli “mastera una quest” con i pupazzetti del presepe, lasciamo il Commissario al suo quieto lutto. “Maradona era mia sorella”, dice.

Con la Ricetta di oggi, Stefano Felici prende un respiro, si allontana dagli exploit grandiosi, prende le distanze dalla vida loca. Bisogna espiare le colpe con la giusta dieta. Vi presentiamo il Minestrone alla Mozzi.

Il meme è di P i n k  L o d g e.

 

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