La scrittura non si impara #3: Il dirigibile in gita sulle nuvole

Claudia D’Angelo, “La scrittura non si impara”

“Buongiorno”, oggi saremo telegraficə perché ci gira storta. Ramsy aveva ordinato tre pubblicazioni settimanali il lunedì, il mercoledì e il venerdì, la redazione rema contro “passivamente”, il nostro contributore di punta manda in pappa il calendario, risultato? L’uscita del sabato pomeriggio 🥴🥴🥴.
Problemi? Ovviamente no, in quanto a casa nostra (che d’accordo è casa di tuttə) noi si fa come/quanno ce pare dal 2012, 2011 o 2005, secondo il sistema aprocrifo di narrazioni adottato. Dalla settimana prossima Cover resterà il lunedì, la Ziti alla Luccone già annunciata andrà mercoledì, la scrittura non si imparerà di venerdì. Dalla settimana successiva: Cover di lunedì, la scrittura di mercoledì, Ricette il venerdì. E così via (come/quanno ce pare).
Einaudi un attimo in ritardo ma in ogni caso ben venga: noi avevamo già dato “dal 21 settembre 2020“, come le più attente di voi avranno notato anche su FB (pazzesco). Il nostro editore è il libraio più felice d’Italia, sentite qua (pazzesco). Provate a ordinargli il libro su Flavio Giurato appena uscito per Crac Edizioni (pazzesco). Un anno fa eravamo a Firenze a sussumere El Club nella Nuova Edizione: sembra ieri e invece (pazzesco). L’1 ottobre invece torneremo allo Sparwasser con la scrittrice migliore d’Italia (pazzesco). (Evento Facebook qui). D’altronde, ogni cosa è relazione, lo dice la fisica (pzzs).
La nostra relazione con Simone Bachechi è appagante e matura. Non appena saputo della nostra inchiesta innatistica e deterministica sulla scrittura, SB ci ha inviato un’email lunga così e piena di scansioni elementari pazzesche. Così lui: “Racconti che sembrano usciti dalla scuola Holden sezione infanzia. Se vi state domandando se esista o meno una sezione del genere all’interno della famosa scuola di scrittura non importa che andiate a fare ricerche sul sito internet, ma vi basterà recarvi in quel di Torino, in qualche mezzanino della linea A della metro, quella che da Porta Palazzo arriva fino a Moncalieri. Se vi state domandando se esista o meno una metro a Torino sappiate che è stata tirata su a velocità giapponese in solo due mesi proprio perché potessero essere affissi nei mezzanini i tazebao per tutti gli aspiranti geni delle lettere in erba che avrebbero potuto frequentare questi corsi per il cui lancio sono stati anche previsti degli sconti speciali per tutti i provenienti da fuori regione.
Se invece vi state domandando se Simone Bachechi avrebbe mai frequentato uno di questi corsi se quarant’anni fa fossero esistiti la risposta sarebbe che lui già aveva le sue visioni e non avrebbe avuto bisogno che gli fossero insufflate con il metodo Baricco.” A noi soltanto il compito ingrato di selezionare e discriminare Il dirigibile in gita sulle nuvole, questo prezioso tesoro impaginato dalla copertina di Claupatria (pazzesco).
Se non rispondiamo alle vostre email non andate in puzza e date tempo al tempo. Abbiate fede e pazienza e non temete ché vi leggiamo tuttə. Nell’attesa leggete buoni racconti, come questo.
Restate umanə o al più siate altrə animali. Ciao, compiti a casa per lunedì qua.


Simone Bachechi

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