
Claudia D’Angelo
Stefano Sicignano è un amico di Verde, e quando diciamo amico non intendiamo “amico”. Facciamo a capirci: Gala è un “amico” di Verde, Simone Lisi è un amico di Verde. Francesca de Lena è “un’amica” di Verde, Valentina Maini è un’amica di Verde. Matteo Meschiari è un coglione, Michele Vaccari è famiglia nostra (e noi sempre dalla sua parte). Stefano Sicignano su Facebook ci sta come Cristo comanda, interagendo nei gruppi della lazialità sportiva e letteraria senza sbavature. E allora, dice, chi è sbava? Quellə della “pietosa sfilata di capre violente partenopee”, o quellə che ancora sfotticchiano questə ragazzə costrettə a sorbirsi in classe 18 ore a settimana i precari (chissà perché sono sempre precari e tutti maschi, poi) dell'”ossignora mia alla loro età quanto eravamo mejo noialtri”.
Chi ha capito ha capito. Degli altrə ce ne fottiamo alacremente.
Non è che Stefano Sicignano apre Facebook e posta nel feed “ho iniziato il romanzo nuovo”. E dice, perché non lo fa? Perché sa che partirebbero i doverosi “ESTICAZZI”. E allora cosa fa, Stefano? Scrive in silenzio, legge, studia, nutre le sue ossessioni e per fortuna (nostra) riemerge puntualmente a farci leggere perle preziose come Klaus il terrorista, un racconto già pronto un anno fa, ma che aveva bisogno di esitazione e di un Facebook ragionato. 1980, i Clash a Bologna, Klaus Bachlechner e Antonioni con e senza g, il tradimento della Fiorentina, Il fraintendimento ideologico, il tragico fallimento delle PunK Bands. Praticamente pazzesco.
Lunedì scorso avevamo letto 100celle City Rockers (qui), già vincitore di Scenicchia una sega #2. La settimana prossima vi proporremo l’ultimo capitolo di una trilogia che Stefano ha già deciso di fare crescere altrove, e di cui vi diremo più in là (ne sentirete parlare molto).
Su Liberementi intanto Federica Sabelli parla di Postporno e della possibilità di decostruire un certo immaginario pornografico mainstream. Un pezzo da leggere (qui), anche a proposito di social delle manelle.
Il collage è di Claupatra. La Nuova Verde sta vergognosamente bene e non chiuderà, sebbene come ogni cosa sia ormai chiusa in sé. Buon lunedì, se credete.
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