
Buongiorno, veniamo da giorni convulsi passati nella Society delle lettere. Dopo tanto virtuale ci siamo annusati e intrecciati tra sodali e “amici” ed è stato bello. La terza serata di SuS#2 è stata vinta dalla scenicchia fiorentina, la ur-scenicchia di Lavinia Ferrone e Vanni Santoni. Qua trovate tutto ciò che c’è da sapere sui fratelli Michelangelo per far bella figura in società, ma leggerlo male non fa. Vanni ci ha confermato che Luca-Louis Woooops, il curatore, Ramses-Enrico, il capo dipartimento egizio, Quaraoke-Rudra, Lauda boy e il cap. Frau-Cristiana (perché devo essere sempre il mr Pink?), satiro pacificato, rappresentano pienamente gli ashrama, le quattro fasi dell’induismo. Insomma, secondo l’autore Verde è come un impronunciabile tetragràmmaton, e noi, stupiti e abbacinati, non possiamo che prenderne atto.
Siamo stati a Napoli per la presentazione del Vocabolario Minimo delle parole inventate, alla libreria Wojtek di Oslo. Scrittori, per la maggior parte solo virtuali, come concetti ancora non fissati, hanno trovato la carta con le loro parole inventate, che da oggi ci impegniamo a usare ogni giorno, morendo o prendendo nuova vita. Esser su carta, significa esistere? ci ha chiesto un parcheggiatore insel. Se un’orchidea si chiamasse scenicchia avrebbe lo stesso odore? Non potevamo che rispondere con un COS di prammatica. Il curatore, Luca Marinelli, giardiniere dei fiori del male, coltivatore di bouganville saussuriane, vi saluta semioticamente.
Oggi c’è Lorenzo Vargas con Paternità (Lorè, ci devi dire qualcosa?). Namasté e buona lettura.
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