La letteratura unisce; la letteratura divide. Nei giorni in cui la notizia della chiusura di Book Advisor ci coglie tuttə di sorpresa come la mamma che entra in camera mentre ci stiamo masturbando, riceviamo da unə misteriosə donatorə (che si firma D’Artagnan) degli screenshot molto eloquenti. Li agevoliamo qui sotto, di modo che siate voi a decidere se essi siano rilevanti o in qualche modo indicativi del clima che si respira dentro questa casa degli spiriti che ci ostiniamo a chiamare Litweb e che invece è forse solo un altro riflesso deformato e coglione di ciò che resta della nostra vita.
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Tratado sobre contraerotismo #2
Continua la nostra avventura educativa con il Trattato sul Controerotismo di Anonimə, traduzione dallo spagnolo a cura di Sara Mazzini e Francesco Quaranta, gli Eleven e Mike della Litweb. Oggi tre posizioni: il pacco da giù, il giocatore di curling e il tuttofare della domenica.
La copertina è di Domitilla Marzuoli (Domimarzu.art) che trovate qui e qui.
“Chiamate telefoniche” #2: Carlo Martello

Flaming-oh, Ottavia Marchiori
“Chiamate telefoniche” è una caccia al tesoro dove quello che conta di più è il viaggio, superando gli ostacoli dell’aspettato e del già detto, alla scoperta delle connessioni neuronali più profonde, nello spazio informe tra la confessione e l’intervista. In una Litweb mai così balcanizzata e mai così vicina all’auto-annullamento, Luca Marinelli esce di casa per citofonare alla letteratura. E forse contattare nuovi spiriti guida. Oggi al telefono: Carlo Martello.
Il collage Flaming-oh è di Ottavia Marchiori.
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Perché non vogliono che Tilde conosca Mircea
Quella del “Quanno ce pare” non è solo una scelta di vita dettata inevitabilmente dall’ossessione collettiva (e immotivata) per la puntualità, e non è solo una filosofia che siamo prontə a estendere fino alle sue estreme conseguenze, è ben sì anche una religione vera e propria con i riti e liturgie: ad esempio, un punto del decalogo del “Quanno ce pare” recita: “non avvisare per nessun motivo le colleghe di redazione nel caso sia impossibile caricare il racconto in orario”.
Ed eccoci qui dunque ora a presentarvi “quanno ce pare” questo ottimo racconto di Antonio Iannone del quale, in mancanza di informazioni di prima mano, ci limitiamo ad agevolare il link alla biografia presente su La Balena Bianca, nostrə collaboratorə da anni.
Il collage è opera di Ottavia Marchiori.
Buona lettura.
Lascivus
Bio 4 Poors
Polemichetta degli ultimi giorni: il Doc Mosca rimpiange la “gestione Ramses D’Antuono” e invoca il suo ritorno; rifiuta contestualmente di riconoscere che si tratti di sindrome di Stoccolma.
Comunque il D’Antuono non è mica stato con le mani in mano e, no, non è “stato cacciato”, bensì si è ritirato con Simone Sauza, Valeria Marzano, Elon Musk e Marco Montemagno in un piccolo bunker nei pressi di Grottaferrata, dove i cinque stanno sviluppando una applicazione di dating per Litweb, sotto la supervisione di Dario De Cristofaro. Perché lo fanno? Perché tra i tanti temi usciti nel corso della pandemia e sollevati da Simone Ghelli non c’è solo il classico “con la cultura nun se magna”, ma c’è anche l’ancor più viscerale “co’ i libri nun se scopa” (che poi a manifesto è stato declinato in “spesso il lavoro del letterato è un lavoro solitario”).
Ecco perché nasce Lit-bang! La prima app di dating che non ammette distinzioni di genere, razza e casa editrice. Pierluca voleva togliere pure il limite d’età ma su questo Elon è stato abbastanza irremovibile. Vi aspettiamo per il lancio ufficiale il 16 luglio!
Ed eccoci al racconto di oggi. Un racconto che vi farà riflettere e che mira a tirare uno schiaffetto alle vostre belle faccette borghesi di lettorə del mattino. Rosa Monicelli vive a Bologna. Legge in continuazione e, se potesse, non farebbe nient’altro, ma le piace anche gironzolare per la città e non fare niente sul divano. Discute spesso e si infiamma facilmente. Scrive di nascosto, ricavandone un piacere intenso e un po’ perverso. Siamo lieti di averla per la prima volta con noi su Verde.
L’illustrazione è di Dionisio Izzek.
La “Nuova” Nuova Verde
In data odierna ci è consentito finalmente tirare un sospiro di sollievo e accogliere il ridente futuro di Verde Rivista. Dopo aver raccolto il 61,1% dei sì nel referendum della settimana scorsa, oggi proclamiamo a gran voce che Verde, La Nuova Verde, è una democrazia a tutti gli effetti. Niente più commissari, faraoni, leoni, giraffe, sacerdoti, capistazione, imam, rabbini, presidenti, bulletti, supereroi, royal babies, capitani, capitoni e capodogli! La redazione, finalmente padrona del proprio destino, promulga la seguente prima parte della nuova costituzione.
NOVO! PAZZESCO! ROMANO! #6: Brasilesss 1/3: Tracing

DA Pink Lodge
Benedetti ragazzi, “il dado è tratto”, “il treno” di SCENICCHIA UNA SEGA #2 è “PRATICAMENTE” in partenza, avete ancora pochi giorni per fare il biglietto o pijarvela in saccoccia. Ieri abbiamo pubblicato sulla nostra pagina Facebook l’evento ufficiale del concorso (qua) che cambierà per sempre le sorti e le sembianze della litweb. Ancora ci chiedono: “Carissimi, cosa si vince?” Se l’intenzione vostra è partecipare per “vincere qualcosa”, be’ amici belli, alt, fermi, UE, non funziona così. A SuS#2 vogliamo soltanto persone disposte a fare la storia, a cui regaleremo *eventualmente* libri, una pubblicazione in un nostro cartaceo autoprodotto, gratuito e collettivizzato e la consacrazione all’interno delle scenicchie d’Italia.
Le giurie sono pronte: per la SCENICCHIA ROMANA abbiamo arruolato Emanuela Cocco, Stefano Felici, Alessandro Lolli e Alessio Mosca. La SCENICCHIA FIORENTINA schiererà Silvia Costantino, Simone Ghelli, Francesco Quatraro, Vanni Santoni e Andrea Zandomeneghi. La SCENICCHIA NAPOLETANA si difenderà con Federica Sabelli, Wojtek Edizioni, Alfredo Zucchi e un quarto nome che per il momento *non possiamo* annunciare (big surprise). Nella SCENICCHIA DI STRADA trepideranno Myss Sylvie Contoz, Dionisio Izzek, Jacopo Marocco e Valerio Martelli.
Il 30 aprile, nel giorno del settimo compleanno di Verde, annunceremo sulla nostra pagina Facebook i 16 racconti finalisti, quattro per ogni serata. Si comincia il 3 maggio alle ore 20. La scadenza per inviare i vostri capolavori è tra una settimana precisa, venerdì 26 aprile. Leggete bene il bando (qua) e segnatevi l’email scenicchiaunasega@gmail.com
È abbastanza chiaro?
Noi intanto continuiamo a fare rivista.
Non di sola SCENICCHIA si vive: l’8 giugno, il giorno dopo l’ultima serata di SUS#2, saremo a Firenze ospiti del festival “La città dei lettori”, giunto alla seconda edizione. La manifestazione, ideata e diretta da Gabriele Ametrano, è promossa dall’Associazione Culturale Wimbledon, con la collaborazione e il sostegno di Fondazione CR Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron. Qui e qui trovate alcune info, qua la pagina Facebook ufficiale, qua il sito con il programma.
Veniamo all’inutile ma amato fardello del blogghino, che continuiamo nonostante tutto a aggiornare tre volte alla settimana.
“Ma i racconti non dovreste pubblicarli alle 9 di mattina”? No, ragazzi, noi non “dovremmo” proprio niente, facciamo da sempre come ci pare e se consentite continuiamo così, grazie. Sono le 18, e allora? Siamo in ritardo di nove ore, ma c’è una ragione precisa: oggi torniamo a pubblicare Stefano Felici, soltanto un anno fa la più eccitante “next big thing” della litweb, adesso raccontista di quarta fascia per la qualunque (so long, ragazze 😦 ).
Dopo una lunga pausa (di cui daremo conto prossimamente eh eh eh eh), la gramigna malefica si riaffaccia nei salotti buoni della litweb con “un racconto vero, autobiografico, sofferto, la cui gestazione è stata lunga e tribolata. Ben otto mesi di editing. Otto.” E intendiamoci: se organizzare un concorso letterario è praticamente un lavoro a tempo pieno, editare Felici è roba da codice penale.
L E T T E R A L M E N T E
NOVO! PAZZESCO! ROMANO!, il nostro spazio di schifo e altre storie impresentabili, è lieto di ospitare Brasilesss: Tracing, “la prima parte di una ipotetica trilogia sulla figura iperpostdecostruzionist-moderna che risponde al nome de Er Brasiliano.”
Non sapete chi è il brasiliano? Siete in ottima compagnia ragazzi, ma decisamente fuori dal tempo. Ripijatevi (qua).
Ieri intanto eravamo su Minima&Moralia: “C’è qualcosa che brucia, in città. A Roma. Nel quartiere Centocelle. Per essere ancora più precisi, in un luogo che vive solo di notte, illuminato di giallo ocra e rosso tuorlo, con tanti, troppi libri alle pareti che quasi strabordano, alcol a poppa e microfoni e leggii a prua: La Pecora Elettrica, si chiama il posto. È una nave che va a fuoco, ma proprio questo è l’intento. Abbasso le fredde navi fantasma”. E indovinate che motivetto risuona nell’aria? Il primo singolo dei LAUDA (non lo avete ancora ascoltato? E che diavolo aspettate, sta qua).
Il memicchio è al solito della Pink Lodge. La nostra loggia invece è verde, anzi, “Bierde es bierde”.
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Liminal Personae #10: Beatrice, la narcisa del 159
La vita su Facebook con meno like di Crapula Club fa schifo. Hanno cancellato la nostra pagina Verde Rivista. Non siamo riusciti a spiegare che “UE MARINELLI PATETICO PEZZO DI CANE COGLIONE PAZZO” non è un insulto al Luca Marinelli messicano sperduto in Messico, ma al “Lucariello” sradicato schlemihl senza direzione, senza progresso, in balia dell’entropia. I più intelligenti lo avevano annusato in tempi non sospetti, i più coglioni e infami ci hanno segnalato in massa. Potremmo dire semplicemente di avere perso circa 4000 contatti in un paio di folli settimane Litwrestling, ma prenderemmo in giro il nostro pubblico che non ha bisogno di essere preso in giro pure da noi. La verità, benedetti ragazzi, è un’altra: la Litwrestling, crollata e ribaltata su di sé, è morta e ha ucciso almeno un pezzetto di noi. Abbiamo perso il nostro intero archivio Facebook di complesse narrazioni e autonarrazioni, il dispositivo accelerazionista, intersezionista e umanista che nell’ultimo anno aveva contribuito ad aumentare la nostra visibilità (e sticazzi, certo), e permesso di dimostrare che oltre al cazzeggio c’è una meraviglia (e meicojoni). La letteratura pazzesca in Italia, a esempio, e troppe altre cose da elencare (è ancora presto) che scoprirete nei prossimi mesi (da qui a giugno).
Nuova fase nuovo schifo, dicevamo in estate. E invece. Da oggi Verde sarà un po’ meno Dante Virgili’s Clarks Gang e un po’ più Guacamole. Un giorno racconteremo la cronaca di questi giorni maledetti e impazziti, ma non adesso, ragazzi: ora abbiamo bisogno soltanto di silenzio. E del vostro aiuto.
La Nuova Verde è tornata su Facebook. Aiutateci a toccare rapidamente quota mille.
Mentre scriviamo queste righe è il compleanno di un caro amico di Verde. Ti dedichiamo, caro amico di Verde, una delle nostre canzoni preferite.
La Nuova Verde è la nostra nuova pagina Facebook (qua). In redazione abbiamo fissato un obiettivo ambizioso: nessuna segnalazione né ban prima di tornare a *almeno* quota mille (aiutateci). Poi a qualcuno è venuto in mente di condividere un racconto di Narrandom, non quello andato online ieri (ciao, caro amico di Verde, buon sessantacinquesimo compleanno) e per 24 ore siamo rimasti fuori dalle vostre bolle. Ma siamo sicuri che non ve ne siete neanche accorti (aiutateci: siamo a 691).
Il dibattito sul creare contenuti su per Facebook è rimandato a un’altra volta.
Liminal Personae nasce dalla necessità primordiale di osservazione e metabolizzazione del mondo, nello spazio e nel tempo presente. Nella ciclicità dell’archetipo e del simbolo ritroviamo nei gesti degli altri noi stessi, la nostra storia, e cerchiamo più o meno consciamente di sfruttare l’empatia come una sfera di cristallo, per scoprire quale sarà il prossimo passo. Ogni giorno tre lingue si articolano nella mente di S.H. Palmer. Le influenze dell’una ricadono sulle altre due e così in un moto perpetuo la scrittura e la comunicazione salgono a spirale, “per schiantarsi al suolo perpendicolari all’asse del mio respiro.” Il nome della rubrica è un omaggio esplicito alla professoressa Clara Mucci. Beatrice, la narcisa del 159 è la decima puntata (qui le precedenti).
L’illustrazione, tratta dal progetto All Melody, è di Laura Fortin.
Bierde es bierde, on recommence, on oublie tout. Avete già firmato l’appello che abbiamo lanciato per la revisione del processo contro Cesare Battisti? Siete ancora in tempo (qui). Ciao, buon fine settimana, se il prossimo mercoledì sarete a Firenze fate un salto qua.
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Lin
Dunque, il D’Antuono (già Commissario e attuale Ramses) sta mettendo mano a certi fondi segreti di un conto svizzero in possesso di Luca Carelli per poter rifondare in maniera decente la pagina Facebook di Verde Rivista. I legali sono all’opera (soprattutto il nostro affezionatissimo Dott. Stocazzo) e si spera che tutto possa risolversi con l’arrivo della prossima settimana. “Luca, ti restituirò quei soldi a costo di non mandare al college Kimberly, Alan e Luciano. Ma adesso sgancia il grano”, ha dichiarato il Commissario. Il Capitano Frau, nel frattempo e come suo solito, ha scelto la strada più difficile: un’avventura nella jungla bengalese per recuperare strani artefatti da rivendere a collezionisti senza scrupoli e far in tal modo un fottio di soldi. Ma questa è un’altra storia…
Oggi leggiamo Umberto Morello: nato a Genova il cinque giugno 1993, è laureato in Lettere moderne e filosofia a Torino e laureando in Comunicazione e culture dei media digitali, ha inoltre frequentato la Scuola Holden (coraggioso a dirlo, di questi tempi). Lo si trova anche sotto lo pseudonimo Rod Cinque. Ha già pubblicato su Neutopia e su Tuffi. Ha vinto alcuni premi di poesia. È però nostro ospite con Lin, un racconto molto divertente che in qualche modo parla di ciò che ci piace di più: fare rivista.
L’illustrazione è di Laura Fortin.