LE “CLASSIFICHE DI QUALITÀ DI VERDE” AKA IL LISTONE DI NATALE 2021 #3: I CANI (PAOLO GAMERRO)

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Claudia D’Angelo 2021

LE “CLASSIFICHE DI QUALITÀ DI VERDE” AKA IL LISTONE DI NATALE 2021 è il ciclo di racconti inediti che la redazione sta scrivendo per sabotare il principale feticismo della bolla. Paolo Gamerro è un veterano dei racconti del 25 dicembre (già qua e qua) e con I cani torna alle cupissime atmosfere ipossiche e atre che già lo hanno consegnato alla (nostra) storia. Il ritratto di Tango e Raffo, “conosciute perché a nessuna delle due erano rimaste sigarette”, rimarrà a lungo con noi, insieme alla domanda “Qual è la quantità massima di dolore che può sopportare una persona nel corso della sua vita?” e al finale tragico di rinascita.
Claudia D’Angelo, che come tuttə ə giustə sta cercando in queste ore di riunirsi alla propria famiglia vaccinata e “molto integrata al discorso dominante” nonostante non faccia un tampone da mesi (eheheh), più che autrice del collage, è coautrice del racconto tout court.
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Ghostino #1: Un nuovo amico in città

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Claudio Parentela, Assemblage 3713

Lippa in onda a Fahrenheit ci invita a riflettere attorno al valore anche letterario del tifo calcistico e contro l’esibizione pubblica di sicumera antisportiva. Detto che sopravvivere all’ennesimo Etero Pride è stata dura e che noi qua si tifava i Tre Leoni, ma per motivi più nobili del Vialli Carioca altezza 1994 (per dire la persona), abbiamo convocato l’apotropaico Paolo Gamerro per dirimere la questione. Prima però segnalazioni, tante: siamo nella lista del Libraio, qua, mica come nel 2017, qua (Matilde ci ha ripensato: inchino). Tina ha scritto un articolo pazzesco che resterà e dice tra le altre cose molto di noi. Un inchino. Dal 3 al 5 settembre 2021 Pomigliano d’Arco diventa la Torino della bolla con un Festival Pazzesco (qua e qua): inchino a Wojtek. E inchino pure alla persona Martino, “è fuori” (come dicono quellə) il numero 16 de L’Inquieto, che come di consueto apparecchia sulle nostre teste una uscita pazzesca che aumenta il nostro odio bonario à la England Fans nei suoi confronti. Ma noi non ci scomponiamo, già decompostə, e a LETTERATURA© rispondiamo LETTERATURA© con Ghostino, “il fantasmino a forma di ombrello”, una delle creature soprannaturali più spaventose di sempre. Anche lo scrittore H.P Lovecraft, pensate, dichiarò in una sua famosa intervista che «Beh, sì! Ghostino fa proprio paura!»
In realtà no, Lovecraft non lo ha mai detto, ma tanti altri sì, come Slender Man e Samara (i suoi vicini di casa a CreepyLand, la seconda città più terrificante nella storia delle città più terrificanti. La prima rimane Busto Arsizio).
A parte questo, se lo conoscerete, scoprirete che Ghostino è anche un tipetto amichevole e affabile. Fun Fact: lui non è, come molti possono pensare, il protagonista di A Ghost Story, anche se per sua stessa ammissione ha un debole per Rooney Mara.
Inchino anche per lei e pure per Parentela Claudio (copertina).
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La notte ha mille occhi

Once trust is broken – Ottavia Marchiori

Da quando il nostro ex-stagista Francesco “Jimbo Rodriguez” Mila è impegnato a promuovere il proprio romanzo per lə tipə di Fandango, non abbiamo nessuno che ci scriva gli editoriali. Quaranta ci ha provato un paio di volte e si è perso dentro a delle subordinate troppo lunghe, mentre D’Antuono ha “perso la tastiera del computer”.

Comunque, oggi abbiamo un grande ritorno: Paolo Gamerro is in da house con un racconto pazzesco dal titolo La notte ha mille occhi, un racconto in cui possiamo trovare tutti i tratti del classic Gamerro, ma che sembra anche preannunciare la stesura di un nuovo romanzicchio.

Vi presentiamo inoltre il primo collage di Ottavia Marchiori, che sarà con noi per tutto febbraio e forse anche oltre. A breve pubblicheremo un link con tutte le sue info.

Buon lunedì guaglionə!

 

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Tempi strani

“Babbo Natale ha il cancro, quest’anno non passa. Ho un sapore di amaro e metallico in bocca; dalla finestra del salotto il parcheggio davanti a casa è vuoto e innevato e le mie mani sono scarnificate dai disinfettanti, premo i polpastrelli contro il vetro della finestra per fare un disegno, e nel disegno ci sei tu.” È l’incipit di Tempi strani, il racconto di natale 2020 che Paolo Gamerro ha scritto per noi. È bello conservare le tradizioni a cui siamo più affezionati e quella di Paolo a natale su Verde lo è (ma anche Andrea mica male).
Se siete ancora in cerca di regali, supportate Mostri, cliccate qua, ne vale la pena.
La diretta di ieri è stata pazzesca ed è durata tre ore. Auguri a tuttə, se passate a ora di pranzo vi facciamo un (altro) regalo.

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Alasitlum

distanza sociale

Distanza Sociale, Emma Grillo

Inotnas Innav. Come al protagonista del racconto di Paolo Gamerro, anche a noi piace ripetere le parole al contrario. È un periodo strano, di lento passaggio. Il sentore di grandi cambiamenti all’orizzonte che per ora paiono solo presagi. Chi meglio di Paolo per descrivere l’elettricità di queste giornate pre-estive?

Ieri sera eravamo tutti incollati alla puntata di Decamerette in cui il fascinoso host Simone Lisi parlava di riviste letterarie con Silvia Costantino e Martin Hofer. C’era pure il nostro Pierluca D’Antuono, ma siccome non aveva chiesto il permesso alla redazione non abbiamo fatto altro che ignorarlo e invitare i nostri amici hacker del collettivo зеленый журнал a disturbare il più possibile il collegamento. In ogni caso, al summit mancava Simone Bachechi.

E ora vi lasciamo a Alasitlum, con una bella illustrazione di Emma Grillo.

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#1 Un’apocalisse italiana, 28 giorni dopo l’ombra dello scorpione nel day after a: Busto Arsizio (Paolo Gamerro)

“Oggi in Italia ci sono stati sei casi di riviste palestra diventate collane editoriali indipendenti.
Sono le 21:36 di domenica 8 marzo 2020.”

“Cioè vogliamo sfruttare questa cosa delle quarantene” (SIC), ci scrive un ex redattore e lettore assiduo su Facebook.
Sni, come dicono quelli, ma caro amico, tu manchi il punto: prima o poi noi si doveva tornare, perché lo si era promesso dopo i noti fatti degli ultimi tempi. E a fare che, ci chiederai allora. A raccontare, si capisce: a provarci.
Che cosa? Un’apocalisse italiana, 28 giorni dopo l’ombra dello scorpione nel day after a, il tentativo itinerante di raccontare il tempo attorno a noi che rallenta, le domeniche da sempre passate così, la paura e il cibo, il virus, il dubbio di essere rimasti incastrati nelle bacheche social di Matteo Meschiari e Tony Vena, soltanto una mattina come tante altre, la situazione è seria e non c’è niente da ridere. Che c’è di nuovo, ci chiede Twitter. Praticamente tutto, Jack. Non è successo niente.
Eppure le riunioni di redazione degli ultimi giorni sono strane.

Andrea è il primo a staccare, dal 5 marzo è in call con quelli del Team CampuStore per portare la G-Suite nell’istituto tecnico dove di giorno insegna italiano e di sera smanetta da animatore digitale. Francesco non può uscire di casa, la settimana scorsa gli hanno chiuso il ristorante, adesso l’intera città, Orzinuovi fantasma, a causa di un torneo di bocce devastante (qualcunu ha detto In fuga dalla Bocciofila?) e altre cose divertenti che per il momento non faremo più. Luca ha dovuto rinunciare a “Laboratorio Racconto”, il corso di scrittura creativa che ogni anno tiene in un importante e deprivato istituto comprensivo della periferia sud-est di Roma: adesso sta traducendo per Ibba i cinque volumi di The Familiar. Simone, ultimo arrivato (benarrivato!), è ancora immerso nello studio degli sterminati archivi di Verde (faldoni annata 2018).
È tornata La Nuova Verde, semplicemente, con una nuova redazione e un nuovo logo pazzesco creato dalla nostra artista in residenza Claudia D’Angelo
Abbiamo passato gli ultimi mesi a pensare e a studiare una nuova storia da scrivere e raccontare, non abbiamo mai avuto le idee così poco chiare, ma la direzione c’è. E il tempo a quanto pare non mancherà. Le parole in esergo sono di Pierluca D’Antuono: gli avevamo chiesto due righe per questo editoriale redazionale di ripartenza, il primo senza di lui, lui vi saluta da lontano e ci benedice così.
Il collage è di Claudia D’Angelo, la nostra artista in residenza (lo avevamo già detto?).

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Casual Friday #56: Caramelle

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Sergio Caruso, senza titolo

In attesa di importanti comunicazioni redazionali con cui nelle prossime ore cercheremo di fare il punto della situazione attorno a Verde e al futuro della nostra rivista, in un momento difficile per la redazione, riapriamo simbolicamente e eccezionalmente (non accadrà di nuovo) Casual Friday, la rubrica fondativa che meglio descrive la nostra storia e la nostra identità smarrite negli ultimi confusi e contraddittori tempi.
Paolo Gamerro non ha bisogno di presentazioni, diremo soltanto che è da sempre la voce distintiva della vecchia Verde, il Mister Wolf delle nostre alterne vicende. L’illustrazione non poteva che essere di Sergio Caruso, il pennello più fedele delle storie di Paolo.
Caramelle è l’ultimo racconto che Verde pubblica nel 2019, il primo dallo sciopero indetto da Nuova Edizione il 12 ottobre scorso (qua). Accoglietelo come un regalo di Natale e un segnale chiaro di ciò che si agita in redazione: per l’ultima volta vi chiediamo di scandire insieme a noi: “è venerdì, rilassati!”
Perché nonostante tutto, come recita la nostra testata, Bierde es Bierde, On recommence, on oublie tout. Appuntamento al 31 dicembre.
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Il fantasma di noi due

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Littlepoints…Marinai perduti 

Giorno di paga oggi – 4 Settembre – per i redattori della rivista più chiacchierata dagli appassionati di tecniche di perforazione geoidrica e ingegneria per l’edilizia ecosostenibile. O almeno lo sarebbe se il faraone, che lanciando un dado a cento facce ha ormai scelto di fare rivista i soli giorni in cui il risultato è nella sequenza di fibonacci, non avesse deciso di farla nel bagno della Costantino dopo aver mangiato il suo famoso lampredotto di seitan alla busara. E si sarebbe anche evitato, certamente, di pagare l’erario di due idraulici con anesso camion per gli spurghi se la questione non fosse virata sul “e noi al Firenze Rivista non vi facciamo presentare l’antologia”.

Risultato? Quaranta ha dovuto restituire il falco pecchiaiolo che aveva comprato per risparmiare sulla carne al supermercato non appena ha capito che non avrebbe avuto i soldi per pagargli le vaccinazioni (Vaccinate sempre, ragazzi. Non giocate con la salute dei vostri cuccioli!), si dice che Frau sia ritornato Tabagista per il nervoso, e Marinelli li ha visti alla fine quei 73,50€ che gli spettavano di diritto? Non ci si stupisca allora che la qualità degli editoriali cala così drasticamente quando persino Just Eat paga di più.

Per fortuna oltre che di paga questo è anche giorno di festa, e infatti festeggiamo i 94 anni di Paolo Gamerro – maestro indiscusso dello spaghetti-horror e primo ad aver ipotizzato che la metrica valutativa della celebre collana di romanzi rosa di Sarmi Zegetusa potesse essere congruente a quella di uno Spazio di Sobolev – il quale raggiunge l’età di Nonna Papera, e si posiziona al secondo posto della speciale classifica stilata da verde  dei cento personaggi eterni dello spettacolo di cui vorresti vedere l’happy ending, scavalcando Oswald il coniglio fortunato di una spanna ma ancora sotto l’indimenticato – beh, insomma, se volete saperlo ve la andate a leggere cani rognosi.

Per festeggiare – questo è il suo Il fantasma di noi due – illustrazione di Littlepoints…, buon divertimento.

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Le altre cose

Ciao, sono Isabella Ardacoda, la nuova tirocinante di Verde. I quattro ragazzacci oggi non hanno potuto pensare all’editoriale tanto sono presi da:
VERDE 4×4 VAN, praticamente un concorso letterario pazzesco;
-SCENICCHIA UNA SEGA #2;
La città dei Lettori;
Classifiche di qualità;
Wojtek Edizioni, Luca Marinelli, AAVV;
-Combattimenti tra cavalli ovvero la newsletter a cura della redazione ombra Guacamole;
-Podcast (?!? ma che davvero?);
-Curare la nuova pagina fb di Verde Rivista.
Oggi su Verde un gradito ritorno: 
Paolo Gamerro con Le altre cose. Questo suo racconto è collegato a tutte le sue storie pubblicate su Verde in qualche modo, ma soprattutto a Le cose, o almeno credo, spero di non aver osato troppo. Avrei dovuto solo annunciare racconto e illustrazione, ma ormai mi sono infognata, spero di non aver preso troppa iniziativa…Paolo è un autore iconico, verde fino al midollo, e questo di oggi è un grande racconto. Se penso a Verde penso a Gamerro, Diaframma, capslock, Frigidaire, Cannibale,  vocali di due minuti in cui Marinelli fischia, vocal di Ramses dal Triangolo delle Bermuda, Dj Ruggio e il Quaraoke, l’ingenuo e spontaneo uso delle emoticon di Frau che le ha appena scoperte, al ban da fb e alla perdita di cinquemila contatti, foto, narrazioni e autofiction pazzesche per colpa della ***** *****, ovvero macelleria cronenberghiana, chirurgia plastica e Il macellaio di Aurelio Grimaldi; scusate, brutto trip, brutto flashback. Non so se Ramses, il cap. Basileus e gli altri due, il romantico e il pazzeriello che tramano nella redazione ombra (sono qui soprattutto per loro due), siano ancora in buoni rapporti con Paolo Gamerro, per cui mi limito a chiuderla qui per evitare brutte gaffe, che porca miseria questi 4 cfu del tirocinio mi servono. La professoressa Antonia Varelli mi ha consigliato proprio un bel posto, sereno e rilassato, per far il tirocinio; passare il lunedì mattina a raccogliere cartacce, svuotare portacenere, chiedere scusa al posto loro, mettere ordine su wa e apporre gli omissis su fb per evitare nuovi ban, correggere i compiti di Alan e Kimberly, buttare il salmone scaduto di Lucariello, svegliare Quara che deve andare a lavoro, comprare le crocchette Urinary al gatto del cap. basileus…quasi quasi era meglio fare la personal shopper di Onofri e organizzargli le presentazioni dei libri #pur’io.
Illustrazione matta, no aspè, com’è che dicono? mattesca…no…pazzoide, pazzoide ecco, di Paolo Massagli.
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Un finire lento

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DemerzelevPasolini intervista Ungaretti: Che cos’è un meme? #4

Oggi torna con noi il ventre di Verde, il sangue di Verde e la sua nervatura infiammata, Paolo Gamerro. Ci porta in dono il racconto perfetto per la mattina di Halloween, da rileggere poi stasera, appena prima di uscire per la mietitura di anime. Con la consueta coerenza che ci contraddistingue, abbiniamo il testo a un momento particolarmente pregnante dell’intervista di Pasolini a Ungaretti così come proposta da Demerzelev.

Ma prima un dovuto comunicato da parte della redazione.

+++ CALL TO ACTION +++

Il risultato del voto dell’altro giorno ci ha lasciato sconvolti e con un po’ meno fiducia nella nostra capacità di fare rivista.

Parte del nostro pubblico ha agito in maniera inconsulta costringendoci a mettere in dubbio le vostre abitudini e competenze di lettura.

Riconosciamo il valore democratico della tornata elettorale e l’indefettibile capacità del popolo di inchinarsi di spalle di fronte alle cazzate più incredibili (benvenuti, amici brasiliani). È nostra ferma intenzione onorare il risultato delle urne e DARE AL PUBBLICO CIÒ CHE DOMANDA.
COME?
LANCIANDO UNA CALL TO ACTION PER RACCONTI BRUTTI FIRMATI DA PROFILI FAKE O PSEUDONIMI.

HAI UN RACCONTO BRUTTO, GREVE O TROPPO WEIRD PER ESSERE ASSOCIATO AL TUO NOME? INVIACELO SOTTO FALSO NOME E PRESENTATI COME SI CONFÀ A UN TROLL. I RACCONTI VERRANNO MESSI AI VOTI SULLA PAGINA E SARÀ IL NOSTRO PUBBLICO A DECIDERE QUALE MERDA PREMIARE.
L’AVETE VOLUTO VOI COGLIONI.

E ora, buona lettura cari.

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