Barbette – Un mistero editoriale #2: La storia è un giallo

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Demerzelev, Pasolini intervista Ungaretti #8

La settimana scorsa, in conseguenza dell’Affaire Pamplona che tanto ha dato da parlare alla litweb tutta, abbiamo lanciato una call, come dicono gli amici di Narrandom e di Crack, per racconti brutti (sai la novità) firmati da profili fake o pseudonimi (idem). La vostra risposta è stata calorosa (non avevamo dubbi).
Qualche titolo arrivato in redazione negli ultimi giorni:
Donny Bilancia, Il futuro dopo la lavatrice
Greg Baciarotti, Oh, say can you see
Lapo Marini, Il fidanzato di mia nipote è il mio cazzo
Jack Laserpe, Il cavaliere
Pubblicheremo questi capolavori sulla nostra pagina Facebook con tanto di email di presentazione (la parte migliore dell’affare) chiedendovi di votare il migliore (o peggiore) per la nostra nuovissima rubrica che inaugureremo qui sul blog nelle prossime settimane. Come si chiamerà? Scelti da voi, chiaro, amato pubblico di merda <3.
Bando ai fake, parliamo di autori veri: Simon G. Helly, una delle invisibili e silenziose colonne portanti di Verde, ci offre oggi la seconda puntata di Barbette, un ambizioso feuilleton noir thriller che punta il dito contro il sistema editoriale italiano. La storia è un giallo, c’è di mezzo un mistero. Chi è il rivoluzionario che ama specchiarsi, narcisista fino al midollo e incapace di resistere alle sirene dell’adulazione? E soprattutto, chi è il suo assassino?
Il meme è offerto come di consueto da Demerzelev. Non lo diciamo spesso, ma la settimana prossima su Verde sarà pazzesca. Vedete di non mancare, gente. Auguri a Martin, avete già letto MAMMONA?
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Che cosa sta succedendo – Sulla fine #13: Martin Hofer (L’Inquieto)

Inquieto #12

L’Inquieto 10, Sabba. Catechesi per adulti (copertina di Maurizio Lacavalla)

Dove eravamo rimasti: spazio a voi lettori, anche questa settimana. Ci scrivete: “Bella trovata pubblicitaria, che cazzo vi inventerete ancora? Avete rotto.” “Un mese fa ho inviato un racconto intitolato “Climax e Topix” a voi, Crapula, In fuga dalla Bocciofila, Lahar Magazine, Colla, Cadillac, Rapsodia, Rivista Pazzesca, Narrandom, Spaghetti Writers, Nazione indiana, GAMMM, Le parole e le cose, minima&moralia il blog, Il Tascabile, Il primo amore, Alfabeta2, Doppiozero, Poetarum silva, Carmilla, Finzioni, Ultima pagina, La Balena Bianca, Zest, Stanza 251, Perfect Magazine, Cattedrale, Critica Letteraria, Senzaudio, Via dei Serpenti, Maz, Carie, La letteratura e noi, Lahar Magazine, Flanerì, Argo, Sugarpulp, Terranullius, L’Indiscreto, Cosa succede nell’orto, La voce di Maria: potreste dirmi per cortesia se lo pubblicherete anche in caso di vostra chiusura?” “VORREI INDIRIZZARE QUESTO BREVE VIDEO A FELICI.” “Ragazzi, come state? Com’è la situazione?”
Forse non ci siamo capiti: la situazione non è né eccellente né grave ma non seria. La confusione è grande, il dibattito sulla chiusura di Verde va avanti da quasi un mese, la redazione è convocata in assemblea permanente (secondo documento unitario in arrivo), “Deconstructing review” rende l’idea? Paolo Gamerro ha riaperto Sbiadire, questa sera sarà a Busto Arsizio per la seconda tragica presentazione in città; Luca Marinelli sarà invece a Palestrina con Guida 42, pronte le stampe del numero 1 della nuova rivista costola di Verde, si leggeranno i racconti di Alfredo Zucchi, Simone Lisi, Andrea Frau, Ferruccio Mazzanti, Gianluca Vignola, Federica Rodella, Giovanna Giordano; Francesco Quaranta ha lasciato Verde lunedì, Andrea Frau è in silenzio, il Commissario medita.
Abbiamo sentito redattori, collaboratori, amici, bujaccari malefici (qui trovate tutti gli interventi), ma la scena, quella vera che conta, che opinione si è fatta? Quali sentimenti suscita la crisi di Verde?
Lo abbiamo chiesto al riservato ma potentissimo Martin Hofer, l’uomo dentro alL’Inquieto, la rivista più bella della litweb italo-toscana, in uscita con il numero 10: in alto potete ammirare la copertina di Maurizio Lacavalla, qui il teaser (e no, questa non è la solita incularella alla romana per ricambiare favori e accattivarsi le simpatie di Bernardo Anichini). “Firenze non è un lit-blog, Firenze va vissuta”, scrive Hofer, “va respirata. Le assemblee, i reading, le gallerie, le sbronze al Caffè Notte, i rave a Pratolino, le sigarette di tabacco nella terrazza delle Oblate, i cappuccini a La Cité, i concerti no wave negli scantinati di Campi Bisenzio”. Caro Inquieto, non ti si può nascondere niente, eh? È quello che cerchiamo di fare ogni giorno, silenziosamente, a duecentosettanta chilometri di distanza. E siamo rivista. Grazie comunque per averci permesso di allargare il quadro, risponderemo presto e in separata sede a ognuno dei quesiti che sollevi, a cominciare dal più doloroso: “Alessio Posar dov’è? Non fa più parte di Verde?”

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Che cosa sta succedendo – Sulla fine #9: Paolo Gamerro

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Zurigo, veduta aerea

Il lungo e impegnativo dibattito sulla chiusura di Verde è alle ultime battute (qui lo trovate tutto). Chiede la parola Paolo Gamerro, rientrato di corsa da Zurigo non appena raggiunto dalle notizie sulla crisi. Il suo breve intervento, solo in apparenza leggero, centra il punto della questione: i “nondetti” (e la bresaola) dell’editoria indipendente e della neolitweb millennial toscana e non.
La redazione intanto, fino a nuovo ordine, è convocata in assemblea permanente.
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La dottrina del caos

Serve un passaggio_

Alessia Arti, Serve un passaggio?

La proficua discussione di cui alla precedente è proseguita qui e noi siamo sempre più confusi: rivista o lit blog? L’estate scorsa, quando decidemmo di farci disegnare un bellissimo sito nuovo dove trasmigrare, Il Commissario chiese l’apposizione sotto la testata del monito “Questa non è letteratura”, in sostituzione del vecchio motto, in sei anni (quasi) mai spiegato bene, “protolettere, interpunzioni grafiche e belle speranze” (capito perché non abbiamo trasmigrato? Ma il sito è là fuori, tranquilli, alla deriva nel grande mare dell’Internet ma quasi pronto). Comunque, riviste: Crapula Club, L’inquieto, Stanza 251, Cadillac. Blog: Italians Book it Better (che è incredibile e dovreste ben seguire), In fuga dalla bocciofila (cinema). E chi scrive/appare su tutti questi blog e/o riviste? Flavio Ignelzi? Simone Lisi, che giovedì 15 marzo sarà a Bologna, a La confraternita dell’uva [qui l’evento Fb], a presentare Un’altra cena, il suo primo romanzo edito da Effequ (per il momento non ne abbiamo ancora parlato ma lo faremo presto perché in redazione lo stiamo leggendo tutti). Simone sarà in compagnia di E.P. VI VI VI, ai disegni live, e Vinicio Motta, che illustrerà i punti chiave della Dottrina del caos e ne azionerà la leva per conto della Voidorstest, a meno di sala gremita (ci siamo capiti?). L’illustrazione che vedete quassù è di Alessia Arti. Ciao amici e buon inizio di settimana, se domani sarete a Roma non perdete la terza serata di 8×8, leggerà Giovanna Piazza.
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Il porcile

il Mangiafuoco

Alessia Arti, Il mangiafuoco

C’è una interessante discussione che stiamo seguendo su Facebook e non sappiamo dove collocarci: ci torna utile il sempre utile né né, ma forse almeno abbiamo capito il motivo per cui non abbiamo un direttore ma IL Commissario. Intanto ci citano (inchino riconoscente) e la nostra rivista preferita (che ha un nuovo bellissimo sito) uscirà presto con il numero 10 extra. Perché extra? The answer tra due settimane (broom broom broom).
Veniamo a noi, con il racconto del mercoledì/giovedì che segue al racconto del lunedì/lunedì che veniva dopo il racconto della domenica/venerdì [“Il prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata, costituente elemento identificativo del prodotto, è sottoposto, altresì, agli obblighi previsti dall’articolo 5 della medesima legge n. 47 del 1948.” (brooom brooom brooom)]. Vincenzo Zonno non aveva mai scritto per Verde, adesso invece sì, con Il porcile (titolo che cade a pennello a queste latitudini). Idem Alessia Arti e ce la teniamo stretta per un mese. Manca poco al ritorno di Vinicio Motta, segnate la data: venerdì o venerdì/sabato o venerdì/domenica o venerdì quanno ce pare, perché siamo anche un po’ blog.
In fede.
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VIOLAZIONE

Movimento (Serena Doe)

Serena Mazzini, Movimento

Martin Hofer, nato nel novembre 1986 a Firenze, vive da qualche anno a Torino. È stato finalista a Esor-dire 2012, semifinalista a 8×8, un concorso dove si sente la voce e ha pubblicato alcuni racconti su Colla e Cadillac Magazine. Per Laurana Editore ha pubblicato una guida, Torino (quasi) gratis. Lavora come ufficio stampa per una casa editrice di Milano. Insieme a Bernardo Anichini ha fondato e dirige dal 2013 L’Inquieto, quadrimestrale di racconti illustrati.
Con Violazione è per la prima volta su Verde.
Fotografia di Serena Mazzini (Movimento).
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