Jurodivye #6: Il baratro sotto la pelle (Frau)

Che fai, ragazzo sullo schermo, con quel rasoio? Pubblico Jurodivye numero sei. Il primo redattore a rispondere alla chiamata di A.G.Z, non poteva essere altrimenti, è Andrea Frau, “più valente redattore della storia di Verde, colui che questa storia ha scritto e che ha contribuito a farvi leggere” (cit. imperitura). Mancava da un anno, ne sono sembrati dieci. Il baratro sotto la pelle: la tua opera qui non è conclusa, Capitano, noi vogliamo continuare a leggerti e così speriamo di te.
Schizzo d’artista di  etere____.

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Sodomo & Gomorro

La notizia giunge facendo saltare per aria la cornetta del telefono in bachelite del Commissario D’Antuono: Francesco Mila, Jimbo Gullit, alias, Jimbo Rodriguez, alias, das Wunderkind, il nostro ex-stagista, è stato pubblicato da Fandango. Piperita lo trovate qui. Per festeggiare, ieri il piccolo Jimbo è fuggito dalla zona arancione laziale per rifugiarsi con l’amico Lucignolo nel Paese dei Balocchi. 

Oggi invece leggiamo il nostro caro stalker redazionale Alberto Ravasio e al suo Sodomo e Gomorro. Le perle di Alberto impreziosiscono il catalogo di Verde Rivista con quel gusto naif politicamente “incorretto” e bonario che fa tanto anni Novanta. Alberto è qui per ricordarci che sotto la durezza delle parole, c’è sempre l’amore.

Il collage è di etere____

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Vertmoire Revue

Era la fine del 2019, il Coronavirus era solo un miraggio nei “wet dreams” degli estinzionisti e Pierluca D’Antuono telefonava a Francesco Quaranta per domandargli “un racconto che possa piacere a Valentina Maini, Alfredo Zucchi, Simone Ghelli, Ippolita Luzzo, Giovanna Giordano e Riccardo Meozzi, contemporaneamente”.
Due mesi dopo, nel giorno della consegna, il Commissario rifiutava il testo sulla base dell’unico pretesto possibile per lui: “È troppo lungo e non si parla abbastanza del sottoscritto”. Non l’aveva letto. 

Il Quaranta spendeva i mesi successivi a bussare alle porte di ben ventidue riviste e blog letterari, le quali prontamente rifiutavano il racconto perché “troppo breve come romanzo e si parla troppo del D’Antuono”. Rileviamo con piacere che quindici di quelle ventidue riviste hanno nel frattempo chiuso i battenti.
Il Quaranta rientrava stamattina nella redazione di Verde Rivista, si impossessava dei mezzi di pubblicazione approfittando degli uffici deserti (causa festività e presentazioni di Francesco Spiedo) e scriveva la presente.

Questo racconto s’intitola Vertmoire Revue ed è un omaggio alla storia mai avvenuta della redazione di una Rivista Verde mai esistita.

Il collage è di etere____.

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Lascivus

Diciamoci la verità: non sappiamo più cosa scrivere negli editoriali, da quando Andrea Frau ha accettato di passare a lavorare per Malgrado le Mosche. In tema di mosche: il nostro Doc Alessio Mosca non risponde alle telefonate dall’inizio di dicembre, giorno in cui ci promise un racconto che parla di “amici a quattro zampe in situazioni buffe”. Parlando di cani: Luca Marinelli è scomparso dopo aver mandato una serie di vocali in cui leggeva ad alta voce i messaggi criptati contenuti in Timidi messaggi per ragazze cifrate di Ferruccio Mazzanti. Parlando di ragazze cifrate: Claudia D’Angelo, sa va sans dire, risponde alla chat solo tramite sottili vocali di quindici secondi in cui si prodiga in pernacchioni da record. In tema di record mondiali: Federica Sabelli ha deciso di tenere a digiuno Stefano Felici per battere il Guinness e Felici ha contattato il telefono azzurro. Restano solo il D’Antuono e il Quaranta a reggere una baracca che non vuole essere retta.  
 
Oggi abbiamo un esordio pazzesco: Paolo Ceccarini (Viterbo, 1983) è cofondatore di Fabula Agenzia Letteraria. Ha pubblicato due romanzi con piccoli editori, l’ultimo dei quali è Sinola (Prospero, 2017), e racconti su riviste letterarie come SPLIT, Risme e Kultural. Il suo primo racconto su Verde è Lascivus.
 
Il collage è di etere____
 
Disclaimer: i fatti e le persone presenti nel racconto sono frutto della fantasia dell’autore, tranne Luciana.
 

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