
Claudia D’Angelo 2021
Anche il più coglione dei nostri tre lettori, un patetico incrocio pazzo tra Dino Buzzicozzati e Malfred Nichitra, avrà notato la lunga assenza sulle nostre pagine del più valente redattore della storia di Verde, colui che questa storia ha scritto e che ha contribuito a farvi leggere. La classica epurazione verdiana che ciclicamente rimuove parti dal proprio kraken coglione condannandole all’oblio del grande terrore? Neanche per scherzo.
Esordio sul celebrativo numero 12 dell’aprile 2013, uno squartatore per Cavellini e l’evocazione di Khepri nell’ultimo cartaceo della collezione storica, dal giugno 2015 carne viva della nuova redazione online, da allora venticinque racconti, tre recensioni A colpo sicuro (qua, qua e soprattutto qua) e un romanzo a puntate a cui si aggiunge oggi, il 25 dicembre (era già successo), La gogna di Natale, il ritorno dopo un lungo silenzio (due anni e mezzo) di Andrea Frau. Il nostro Capitano, già Tabagista, già prosciugato dalla lacerante vita di redazione e dalla spietata bolla, rinasce oggi per tracciare la via e percorrerla con noi. Non potevamo chiedere di meglio per questo ciclo di racconti natalizi antiautoritaristi contro le classifiche e i listoni e per iniziare in maniera pazzesca il 2022 di Verde, il nostro decimo anno di vita.
Che dire dei collage inediti di Claudia D’Angelo, se non che, così lei, testualmente, “aspirano a rendere spiegabile l’inspiegabile e a lastricare una realtà caotica, sconcertante e ambigua con una spiegazione semplice: la colpa è “loro”, a maggior ragione in momenti di grandi sconvolgimenti epocali, e la “pandemia” lo è “senza dubbio”.