LE “CLASSIFICHE DI QUALITÀ DI VERDE” AKA IL LISTONE DI NATALE 2021 #8: ARBRE COPROFAGIQUE – A CHRI$$MAS SPECIAL (MOTTA)

a christmas special

Claudia D’Angelo 2021

Due anni e mezzo per Andrea, quasi quattro per Vinicio Motta. Nella primavera 2018 le ultime apparizioni (qua e qua) dell’autore del miglior racconto della collezione storica di Verde (questo), primo episodio della famigerata e sporchissima Trilogia Fecale. Ritrovare Vinicio, “poeta del racconto delle varie forme di merda”, è un dono pazzesco che accogliamo con riconoscenza e che vale la fatica del LISTONE 2021, con cui celebriamo la qualità di questa banda pubblicando un racconto inedito al giorno contro liste e classifiche di fine anno.
Arbre Coprofagique – A Chri$$mas Special diventa così la quarta parte (più una cover), il prequel, di un ciclo adorato dalla redazione che è mito fondativo della nostra rivista, e che come un micelio preistorico ci ancora alle nostre radici aliene più profonde e ricoperte di merda: “La Merda ci sta salvando. Ne ricopriremo il mondo”.
Grazie Vinicio e grazie Claupatra, che oggi ci racconta la storia ragionevole di una fuga “accidentale” da un laboratorio: “Furina – chi ha capito ha capito”. Continua a leggere

Cover #10: Bevatrone sulfureo-scatologico

Riunione straordinaria del consiglio di redazione bierdiano stanotte alle due, con l’accortezza di non parlare troppo ad alta voce per non svegliare il Royal Baby Marinelli. All’ordine del giorno: stravolgimento totale dei programmi di Verde per il 2021 allo scopo di mettere in modo il Grande Fottuto Kraken Pazzo di Verde, ovvero la scomposizione poliedrica delle forme della qui presente rivista vostra amata. Anticipazioni? Per ora solo una: da questa settimana, l’annunciata rubrica INDIFFERENZIATA in cui saranno pubblicati, uno alla volta, TUTTI I RACCONTI RICEVUTI A DICEMBRE DALLA REDAZIONE, SENZA LETTURA, VALUTAZIONE ED EDITING DA PARTE NOSTRA. Maggiori informazioni in un post dedicato.

Oggi leggiamo la decima Cover della serie celebrativa avviata nel 2020: i migliori racconti della storia di Verde, riscritti da penne amiche. Questa è di nuovo la volta di Simone Bachechi con una cover del compianto Vinicio Motta e del suo Mercuriale sulfureo-scatologico (prima parte della famosa Trilogia fecale).

Il collage è di etere____. 

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Magnetar

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Nadia Sgaramella, Life is a spiritual dance #5

Ancora niente Governo per l’Italia, ancora niente commissario per Verde.

Un documento video recapitato nella casella postale di Luca Marinelli mostra un Pierluca D’Antuono e uno Stefano Felici in stato semi-catatonico costretti a suonare la marcetta trionfale della scenicchia (e, adesso possiamo anche dirlo, dell’Europa). Non è dato sapere quando e dove sia stato girato il filmino e se il Commissario sia attualmente in vita (inoltre fino a ieri pensavamo che Felici fosse un bot di Facebook).

Ci consoliamo nel pubblicare oggi Magnetar del caro Vinicio Motta che espande l’universo narrativo della Voidorstest inaugurato con La dottrina del Caos e già preannunciata ne La sagra e in Mercy of Darkness

L’illustrazione è di Nadia Sgaramella.

 

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Che cosa sta succedendo – Sulla fine #10: Vinicio Motta

Vinicio Motta

Vinicio Motta provato dalla crisi di Verde, eppure sorridente (o è paresi?)

Vinicio Motta ha firmato il documento unitario con cui la redazione decideva di adottare azioni distensive e di concertazione per risolvere la crisi di Verde. Immaginerete il nostro stupore dopo avere letto il duro intervento con cui ha chiesto di prendere parte al dibattito pubblico che ormai da tempo abbiamo aperto (qui trovate tutto). Che cosa è successo, Vinicio? Un improvvido ripensamento o l’onda lunga del malevolo Stefano Felici e della sedicente “Redazione Ombra Guacamole” (con cui abbiamo abbiamo aperto un dialogo, leggere per credere) ti ha forse investito? “La verità”, ci scrive Vinicio su Facebook, “è che ho sentito l’urgenza morale di smuovere le coscienze della redazione tutta, con la speranza che alla fine del tunnel si torni a scrivere MALE come solo l’editoria indipendente sa fare (esclusa quella fiorentina, che adora i merletti)”. Ti ringraziamo per il chiarimento, ma il nostro sbigottimento è immutato: ti invitiamo a un ripensamento, quell’ADDIO è un macigno che pesa.
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La dottrina del caos

Serve un passaggio_

Alessia Arti, Serve un passaggio?

La proficua discussione di cui alla precedente è proseguita qui e noi siamo sempre più confusi: rivista o lit blog? L’estate scorsa, quando decidemmo di farci disegnare un bellissimo sito nuovo dove trasmigrare, Il Commissario chiese l’apposizione sotto la testata del monito “Questa non è letteratura”, in sostituzione del vecchio motto, in sei anni (quasi) mai spiegato bene, “protolettere, interpunzioni grafiche e belle speranze” (capito perché non abbiamo trasmigrato? Ma il sito è là fuori, tranquilli, alla deriva nel grande mare dell’Internet ma quasi pronto). Comunque, riviste: Crapula Club, L’inquieto, Stanza 251, Cadillac. Blog: Italians Book it Better (che è incredibile e dovreste ben seguire), In fuga dalla bocciofila (cinema). E chi scrive/appare su tutti questi blog e/o riviste? Flavio Ignelzi? Simone Lisi, che giovedì 15 marzo sarà a Bologna, a La confraternita dell’uva [qui l’evento Fb], a presentare Un’altra cena, il suo primo romanzo edito da Effequ (per il momento non ne abbiamo ancora parlato ma lo faremo presto perché in redazione lo stiamo leggendo tutti). Simone sarà in compagnia di E.P. VI VI VI, ai disegni live, e Vinicio Motta, che illustrerà i punti chiave della Dottrina del caos e ne azionerà la leva per conto della Voidorstest, a meno di sala gremita (ci siamo capiti?). L’illustrazione che vedete quassù è di Alessia Arti. Ciao amici e buon inizio di settimana, se domani sarete a Roma non perdete la terza serata di 8×8, leggerà Giovanna Piazza.
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NOI COME CITTADINI, NOI COME ANONIMA: IL CANYON DEI FAGIOLI

Noi come cittadini, noi come anonima è una “roba strana cyber-teocon” di “spionaggio industriale, droni, religione, intelligenza artificiale, e apocalissi tecnologiche” firmata da Vinicio Motta. Il canyon dei fagioli è il quarto e ultimo capitolo (qui i precedenti). Un mese fa, ne I Pugni nelle mani, appariva all’improvviso il cyborg di Bud Spencer “programmato per abbattere i satelliti artificiali dell’Antipapa”. Indovinate un po’ chi c’è oggi? (sì, proprio lui). Vinicio ci ha chiesto una piccola pausa per ricaricare le batterie cyborg: concessa, ma tornerà presto nei panni di Jeff Buckley (e con l’ormai mitologico prequel?)
L’illustrazione, da
Dark and Light, è di DaniPas.
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NOI COME CITTADINI, NOI COME ANONIMA: I PUGNI NELLE MANI

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Elisa Lipari, Pugni nelle mani

I pugni nelle mani è il terzo capitolo, il penultimo, di Noi come cittadini, noi come anonima, la “roba strana cyber-teocon” di “spionaggio industriale, droni, religione, intelligenza artificiale, e apocalissi tecnologiche” che Vinicio Motta sta scrivendo per Verde (primo capitolo qui, qui il secondo). L’episodio di oggi non è il resoconto stenografico di una nostra riunione di redazione via Snapchat, ma la risposta alla domanda che l’umanità da sempre  si pone: c’è qualcosa di più bello di un gatto? (no, ma segue a ruota Elisa Lipari che disegna per noi).
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