Piccolo quaderno cicladico

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Claudia D’Angelo, Fuori (2021)

Ogni fine estate la redazione de La Nuova Verde riceve un plico che contiene un diario; il diario contiene le vacanze di Simone Lisi; Simone Lisi contiene le nostre idee; le nostre idee sono adesso in un Piccolo quaderno cicladico, un’anteprima della fine di ogni estate che leggiamo ogni fine estate. È successo anche quando non è successo, e chi ha capito ha capito. E chi non ha capito: ci vediamo questa sera qua, dopo la prima, ore 21, con Simone, il Padre Occidentale, Emanuela Cocco e Luca Carelli. 
Il collage è di Claupatra.
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Gli Ambasciatori – Un trittico #3: Marocco

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Giulia Pex, Marocco

Il trittico degli Ambasciatori nasce da un incontro, o da molti incontri, nel 2019. Forse Simone Lisi cercava solo una scusa per scrivere dei racconti perché era in una fase arida e senza idee. Forse cercava solo una scusa per contattare vecchie amiche e amici disegnatori. Tre racconti che parlano rispettivamente di GreciaCina, Marocco e le rispettive illustrazioni originali che rileggono il famoso quadro di Hans Holbein.
Gli Ambasciatori sono un incontro possibile, ipotetico, futuro. Sono una scusa per provare a essere vicini. Sono testimonianza e sono memoria. Sono una scusa per pensare a luoghi diversi e lontani che esistono davvero.
L’ultima copertina è stata realizzata per l’occasione da Giulia Pex (mancava – tanto – da un po’).
نتمنى لكم رحلة سعيدة، كول

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Gli Ambasciatori – Un trittico #2: Cina

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Nicola Giorgio, Cina

Il trittico degli Ambasciatori nasce da un incontro, o da molti incontri, nel 2019. Forse Simone Lisi cercava solo una scusa per scrivere dei racconti perché era in una fase arida e senza idee. Forse cercava solo una scusa per contattare vecchie amiche e amici disegnatori. Tre racconti che parlano rispettivamente di Grecia, Cina, Marocco e le rispettive illustrazioni originali che rileggono il famoso quadro di Hans Holbein.
Gli Ambasciatori sono un incontro possibile, ipotetico, futuro. Sono una scusa per provare a essere vicini. Sono testimonianza e sono memoria. Sono una scusa per pensare a luoghi diversi e lontani che esistono davvero.
La copertina, inedita e realizzata per l’occasione, è di Nicola Giorgio.

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Gli Ambasciatori – Un trittico #1: Grecia

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Elisa Lipari, Trittico degli Ambasciatori: La Grecia

Sono poche le certezze delle nostre estati: i post “controversi” di Carlo Martello; le nostre indagini sul delitto di Via Poma, che un giorno non lontano ci consentiranno di svelare l’identità dell’assassina di Simonetta Cesaroni; Simone Lisi, già titolare dei mercoledì eponimi e di alcune delle cose più belle mai apparse su Verde, che nonostante l’indiscutibile successo non si è mai montato la testa e continua a contribuire alla nostra piccola rivista con perle pazzesche come Gli Ambasciatori.
Così Simone: “Il trittico nasce da un incontro, o da molti incontri. Nel 2019 una coppia di nostri coetanei, lei cuoca australiana, lui gallerista francese, sono diventati improvvisamente nostri amici; abbiamo cominciato a trascorrere molte serate assieme, a Firenze, sentendoci per un attimo come se potessimo essere ovunque. E così una sera Diana ha detto: sarebbe bello che Simo facesse delle letture qui da voi in galleria, e che Anna cucinasse qualcosa. Va bene Diana, ma di cosa dovrebbero parlare questi racconti? Di cibo? No, non di cibo, ma di Paesi lontani. E Anna cucinerà qualcosa che ci faccia sentire come fossimo là. A tutti sembrò una bellissima idea.
Poi arrivò il Covid e ci chiudemmo in casa, ma intanto il progetto Ambasciatori era partito. Forse io cercavo solo una scusa per scrivere dei racconti perché ero in una fase arida e senza idee. Forse cercavo solo una scusa per contattare vecchie amiche e amici disegnatori, e così dopo quasi un anno il progetto ha visto la luce. Tre racconti che parlano rispettivamente di Cina, di Marocco e di Grecia, e le rispettive illustrazioni originali che rileggono il famoso quadro di Hans Holbein.
Stiamo ancora aspettando di poter fare la serata in galleria, dove sarebbe bello, oltre che il cibo di Anna e oltre alle letture mie, ci fossero tanti ospiti, e anche i tre illustratori (Giulia Pex, Elisa Lipari, Nicola Giorgio), poterli guardare in faccia, e guardare questi loro Ambasciatori, grandi e non piccini, dal vero e non su uno schermo.
Gli Ambasciatori sono un incontro possibile, ipotetico, futuro. Sono una scusa per provare a essere vicini. Sono testimonianza e sono memoria. Sono una scusa per pensare a luoghi diversi e lontani, che quei luoghi (anche adesso che ne scrivo) esistono davvero.”
Per tre settimane, ogni lunedì, oggi in Grecia, pure in audio su Soundcloud se non vi va di scrollare. L’illustrazione espressa e pazzesca è di Elisa Lipari, altra nostra carissima certezza, o certissima carezza (sempre detto che il lunedì è il nostro giorno preferito).
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Cazzo Pazzo #6: L’Umiltà (Simone Lisi)

A quanto pare è un acronimo

Bene, bene. Dunque. Il nostro Ramses a colloquio diretto con Rocco Casalino, suo arci nemico e wet dream. Si discute sulle sorti dell’Italia nel periodo del lockdown e di crisi di Governo: è possibile continuare a fare webzine/blog/literary web engagement? Ha senso? Casalino sembra non cogliere cosa sia un libro, Ramses insiste. Lo invita alla presentazione di Hamburg di Marco Lupo, e Rocco prende la cosa sul personale, tenta di boicottare l’evento: nessuno dellə redattorə di Verdə partecipa. E tuttavia, nessuna “crisi redazionale”, nessuno “strike assegnato”: siamo di fronte a una redazione “raccogliticcia” e colma di saudade. 

Non resta che consolarci un po’ con una piccola lettura firmata Simone Lisi, il sesto pezzo della serata CAZZO PAZZO dell’8 ottobre scorso a Firenze (ancora ci chiediamo cosa sia successo di fatto quella sera, e perché da allora i tre partecipanti, Simone, Matthew Licht e Ferruccio Mazzanti, non si parlino più).

Buona lettura.

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Cazzo Pazzo #3: Spadino (Simone Lisi)

A quanto pare è un acronimo

Simone Lisi è un maestro nel suo genere. Frase che può lasciare un po’ il tempo che trova, se non sapete quale sia “il genere” di Simone. Ma a questo punto è colpa vostra. Simone Lisi è uno scrittore post-borghese “esperiente”, e tanto vi basti. Alla serata CAZZO PAZZO (che, ci assicurano, essere un acronimo) dell’8 ottobre scorso, il buon Lisi ha letto per ultimo, dopo Ferruccio e Matthew, perché Simone è fatto così: lui si siede tranquillo con il vinello e sa che verrà il suo turno, che inevitabilmente il mondo girerà sotto i suoi piedi e si fermerà davanti a lui facendogli l’occhiolino (ma qui forse ci stiamo lasciando prendere un po’ troppo la mano). Amiamo Simone Lisi, è come un monumento Bierde, la nostra risposta alla statua di Montanelli, è come una fermata della metro, il libro che ti tieni fisso sul comodino e ogni tanto “spilucchi”. Simone guai a chi ce lo tocca.

Oggi va così, siamo tenerə e pucciosə. Il Commissario ci ha incaricatə di pubblicare il racconto di Simone perché a lui “si è fottuta la batteria della macchina di Elisiade, mannaggia la Mad****”. Ah, il buon Commissario. Vaglielo a spiegare che stare tre ore in macchina a bere spritz con il motore spento e l’autoradio a palla non fa bene agli accumulatori.

Il racconto s’intitola Spadino e parla di capelli mossi e parrucchieri, ma non parla veramente di nessuno dei due. Buona lettura.

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Caldo #3: Un canto dello Skopelitis

Cari amici, che sollievo lasciarsi ferragosto alle spalle e sentire ormai il primo settembre, il nostro capodanno, nell’aria. Quali sono i vostri buoni propositi per il nuovo anno? In questi giorni Simone Lisi, che tra le altre cose fa un’ottima Instagram (seguitelo), lo sta chiedendo al suo numerosissimo e fedele pubblico social, peraltro coincidente nella pur sporadica parte peggiore con il nostro. Dove vanno le stories Instagram quando il sole gela all’orizzonte? Qualcuno di voi lo sa, per caso? Ci chiedevamo, non è che magari un tizio arriva con un cloud e le porta in un server o qualcosa di simile? O magari semplicemente triggerano via. Non ci crederete, ma sembra che questa sia una delle domande più frequenti che il pubblico di Simone pone a Google durante l’estate, insieme a questa, questa e questa. Noi preferiamo non scoprirlo e immaginare che esista un posto dove le nostre stories continuano a fare quello che normalmente fanno sulle nostre Instagram. Tipo i calzini. Sì, Calzini.
Non vale la pena ricominciare con questo Caldo, o forse sì. E allora prosegue la nostra rubrica di racconti estivi con il Diaframma aperto (qua tutti, li state leggendo?): Simone ha scelto la versione demo di una grande canzone di Boxe e ha consegnato in redazione l’avventura Un canto dello Skopelitis, praticamente lievissimi inconvenienti in nave tra Schinoussa e Donoussa (o una pagina del consueto quaderno greco) che tra le altre cose ricorderemo perché per la prima volta Carla, già Diana (PZZSC).
Giorgio Biferali intanto ha segnalato su Il Messaggero di ieri (qua) il nostro Vocabolario minimo delle parole inventate (qua). Siamo contenti.
Che belle parole, soltanto da pensare, “Ti cercherò dall’alba al tramonto in tutti i miei castelli per aria e fra sabbia e conchiglie in un mondo sommerso tu sarai la mia spiaggia”, non trovate? A noi piacciono molto, e così speriamo di voi.
A lunedì.
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Animal Tropical #1: Vendo-oro

Mercoledì 12 giugno 2019 il Sabor Cubano di Firenze ha ospitato una serata di letture tropicali caraibiche animali a tema caliente (y ritmos cubanos). Sul palco sono saliti i soliti noti dei notorius reading gigliati, capitanati da Simone Lisi, che mentre leggete queste righe sta sposandosi con Diana (alle 12 del 4 luglio, pagherete caro pagherete tutto benedetti ragazzi). Il commissario, in compagnia di Jacopo La Forgia, Ivano Porpora, Dario De Cristofaro e Giorgio Biferali (senza fidanzata ahiahiahiai), prende appunti alla cerimonia dell’anno con Puma bianche e giacca di lino verde, non è escluso un resoconto dal titolo “potevate aspettare primavera, bambini”, prossimamente sulla vostra rivista del cuore.
In questi giorni intanto sterili polemichette sugli esiti di SUS#2, dopo un controverso post di Ramses II. Detto che Ramses si esprime a titolo personale e non si occupa più delle cose di Verde, eventi mondani a parte, dal gennaio 2016, ricordiamo che i 4 vincitori del concorso sono stati: STEFANO SICIGNANO, CLARA CERRI, LAVINIA FERRONE, GIADA SANTORI. Non ci sarà alcuna finale ma la serata conclusiva, a settembre a Roma (alla Pecora Elettrica ricostruita, of course), dove presenteremo il cartaceo autoprodotto. E’ ABBASTANZA CHIARO?
È uscita intanto la prima recensione del Vocabolario minimo delle parole inventate (qui): l’ha firmata Raffaele Mozzillo (un amico) e la potete leggere qua.
Vendo-oro, di Simone Lisi, è il primo racconto della serie Animal Tropical che leggeremo ogni mercoledì di luglio a partire da oggi. L’illustrazione è di Francesca Caruso.
Per Diana e Simone. Auguri benedetti ragazzi, la redazione di Verde vi vuole bene e tifa per voi.

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I meteorologi di Fez

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Allora, aprite le orecchie, prima di tutto un po’ d’ordine: la terza serata di Scenicchia una Sega #2 – praticamente un concorso si terrà presso la sede di minimumfax in via Pisanelli 2, zona Piazza del Popolo. Ci si trova tutti alle 18:30 per la presentazione de I Fratelli Michelangelo di Vanni Santoni.

Racconti in gara:
I Leggins di Lavinia Ferrone
Toccarsi di Graziano Gala
Eterni Bambini di Federica Patera
Fascismo Sessuale in 88 Twit di Enrico Seimandi

Giuria:
Scenicchia Toscana – Sarmi Zegetusa
Scenicchia Romana – Stefano Felici
Scenicchia Napoletana – Alfredo Zucchi
Scenicchia della Strada – Dionisio Izzek

Ospite d’onore della serata nientepopodimeno che il Capitano di Verde Andrea Frau.

Oggi torna con noi Simon(e) “Le Bon” Lisi con I Meteorologi di Fez un racconto che non è un racconto, bensì un elegante collegamento alla serata di venerdì. Come? Eh eh eh…

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