Morse: L’invenzione del dolore – Scena undicesima

Tutto è bene ciò che finisce bene? — inserire qui l’immagine dei volontari che puliscono la statua di Indrə Montanellə — Cosa è il bene, alla fin fine? È forse la felicità di tutti, reale, sperata o illusoria? Oppure è la cessazione totale della sua ricerca? Questo sembra chiederci Andrea Frau con l’ultimo episodio di Morse: l’invenzione del dolore.

Che Andrea, unico montanelliano di ferro della redazione Verde, abbia davvero dedicato la figura dell’Occupante, la misteriosa entità che prende il controllo delle creature mortali e ne consuma la linfa vitale, al noto personaggio milanese (sul fatto che fosse noto e che fosse milanese non ci sentiamo di obiettare) e alle sue eh eh eh abitudini, così come sostiene Claudita D’Angel?

Ma bando alla ciance, siamo qui per scoprire come va a finire la saga (completa) più lunga mai pubblicata sulle pagine virtuali di Verde. Qualcosa di mai tentato dalla redazione e che ci ha fatto compagnia fin dal bel mezzo del lockdown a oggi. Potremmo vantarci del folto seguito di lettori, potremmo fare i complimenti a Frau per come ha adattato di settimana in settimana gli episodi per la pubblicazione (settantasette giorni di lavoro ué), potremmo farci prendere la mano e promettere a breve altri romanzi a puntate su Verde! E invece per ora ci accontentiamo di dire che siamo molto orgogliosə di aver dato spazio a questo testo e siamo contentə che vi sia piaciuto. Adesso è vostro. Un inchino virtuale da parte di tuttə lə personaggə.

Solo per oggi, tre illustrazioni al prezzo di una – il super Morse tag team: Sergio Caruso,Marco Cabras e Claudia D’Angelo

E ora andiamo a vedere che è successo a Damiano dopo il rito e il sacrificio di Giuditta Portari…

 

Continua a leggere

Morse: L’invenzione del dolore – Scena sesta

MORSE-illu-cabras

Marco Cabras, Morse

Grandi pazzesche novità annunciate sabato durante la diretta su Facebook, prima tra tutte: che la pizzeria Frumento in via Alfredo Baccarini a Roma ha una vastissima scelta e prezzi convenientissimi. Tra le altre:

1) Andrea Frau ha pagato di tasca sua il riscatto di Silvia Romano dicendo che “qualunque sia la spesa, una vita la vale”; è stato un momento un po’ concitato della diretta perché nella sezione commenti un gruppo di facinorosi inviati da Book Advisor non faceva altro che dire “adesso quei soldi andranno agli jihadisti, abbiamo pagato i terroristi!1!”. Al che Luca Marinelli ha zittito tutti rivelando che li abbiamo sempre pagati, i terroristi, e li abbiamo sempre usati per tenere i poveracci e gli attentati lontani dall’Italia. Il gruppo di Book Advisor è crashato per un’oretta buona.

2) Dario de Cristofaro ha ufficialmente chiesto la mano di Elena Morselli in diretta. Sospettiamo che sia lui a nasconderla e proteggerla. Interrogato, finge di non sapere.

3) La redazione di Verde accoglie con gioia Claudia D’Angelo che (con contratto di stage) assumerà i pieni poteri di redattoru/editor/social manager. Vi invitiamo a leggerla cliccando sul suo nome o nel nuovo numero de L’Inquieto (vi si trova un suo racconto che Quara ha letto e dice essere molto bello).

E ora riprende Morse: L’invenzione del dolore di Andrea Frau. La parte centrale della sesta scena è un sogno o una visione lynchiana. Oppure semplicemente ciò che succede quando chiudiamo gli occhi, e gli psicologi non hanno mai capito un cazzo.

L’illustrazione è la copertina disegnata da Marco Cabras.

Continua a leggere

Morse: L’invenzione del dolore – Scena terza

MORSE-illu-cabras

Marco Cabras, Morse

Le videodirette Facebook de La Nuova Fahrenheit – libri bruciati dal virus (vanno benone, grazie, seguiteci ogni sabato alle 21 qua) si concludono dopo due o tre ore sempre allo stesso modo: qualcuno, spesso un “consulente esterno” (sic), chiede a Francesco Quaranta, il dominus della redazione, cosa troveremo su Verde la settimana successiva e poi la parola passa al Capitano Andrea Frau, che pure non riesce bene a dirci di Morse, il romanzo in scene che stiamo leggendo ogni lunedì (qua tutto); e sì che ne avrebbe, ma il “sardaccio” non è un guascone e come ripete spesso: “Si sagomi solo con i libri degli altri, e che i propri si leggano!”
Damiano è una brillante promessa di una scenicchia qualunque che ha scritto un romanzo d’esordio ben accolto. Che fare adesso? “Pensò all’indomani: si sarebbe messo alla scrivania e avrebbe provato invano a scrivere il suo secondo romanzo. Molti lo attendevano, a detta del suo editore. Probabilmente il suo primo libro era stata l’unica cosa buona che avesse mai realizzato, ma in tutta sincerità non si sentiva né orgoglioso, men che meno fiero. Come diavolo aveva fatto a scriverlo? Come gli era riuscito? Quella era la vera domanda.”
Una mattina il direttore della rivista per cui scrive gli propone di intervistare Donato Portari, l’autore dimenticato di Morse, lo scrittore più folle e visionario che avesse mai letto, la ragione per cui aveva iniziato a scrivere…
Un anno fa Stefano Felici inaugurava la Saga più pazzesca della storia di Verde e noi eravamo felici. Ve li ricordate i giorni di SUS#2 e della Pecora Elettrica in fiamme solo metaforicamente? Noi sì, e così speriamo di voi.
La copertina è di Marco Cabras. Lasciateci ripetere: pazzesca e come tutti i suoi lavori mai scontata. Mercoledì tornano gli etruschi, venerdì un altro Sardo. Ciao, oggi riaprono le librerie, non vi assembrate.

Continua a leggere

Morse: L’invenzione del dolore – Scena seconda

Verde non fa vacanza. Verde festeggia la Pasqua perpetuando il ciclo vitale della bolla litweb. Cosa c’è di più simile a una resurrezione che una pubblicazione periodica on-line. Francamente non ci viene in mente altro.

Oggi presentiamo la seconda parte di Morse: L’invenzione del dolore, il romanzo a puntate di Andrea Frau. Una “risposta” al monologo della prima scena? Il seme di altro male, o scusa non sufficiente per il male?

L’illustrazione è la copertina realizzata appositamente da Marco Cabras dopo tre giorni di incubi indotti dalla lettura del romanzo.

Continua a leggere

Il topo

gamberettosmall

Marco Cabras – Shrimp0

Gaia Giovagnoli, classe 1992 è laureata in Lettere Moderne e in Antropologia Culturale all’Università di Bologna. Suoi testi poetici e interventi sono apparsi su diversi siti e riviste. Nel 2018 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, Teratophobia, per ‘Round Midnight edizioni. Il topo è il suo primo racconto pubblicato su Verde.
Il gamberetto dell’illustrazione è disegnato dal magister 
Marco Cabras.

Come è andata la seconda serata di Sus#2? Presto detto: ha vinto Clara Cerri con La leggenda del cantore brutto e ha vinto la scenicchia fiorentina rappresentata da Andrea Zandomeneghi. Ci scuserete se non ci dilunghiamo oltre. Le serate di Scenicchia una sega sono inenarrabili, ineffabili, indicibili; praticamente impossibile raccontarle! Soprattutto con un daiquiri in mano e un Montecristo tra le labbra. Siamo in crociera; non ve l’abbiamo detto? (Grazie ancora dei soldi, ci serviva proprio una vacanza! Gli stagisti come si stanno comportando? Il blog ci sembra costantemente aggiornato con ottimi racconti. Scusate, la nave sta partendo! Ciao!)

Continua a leggere

Dedizione totale

goatcosmalll

Marco Cabras – Happy Goat year

Jacopo Marocco torna su Verde con Dedizione totale -una storia d’amore.
Quando sentiamo il nome di J. M. non possiamo non pagare un obolo alla nostalgia e rievocare le tante avventure vissute insieme. Jacopo fece quel meme su Umberto Ortolani (ora rimosso) tre anni fa, ricordate? Facemmo un crowdfunding per le spese legali e ce la cavammo grazie a voi. Inavvertitamente, Jacopo, con grande candore e ingenuità (dannata ingenuità, quante ce ne hai fatte passare!), fece uno scoop della madosca, infatti, non si sa come, scovò negli anfratti del web una foto del misterioso Richelieu. Ortolani, per molti il grande vecchio della politica italiana, ci diffidò formalmente dall’utilizzo della sua immagine e ci impose di cancellare il meme. (Nik Lagioia scrisse una lettera per esporre le nostre ragioni ma non fece che complicare le cose, NO FUOCO AMICO, Nik maiunagioia). Grazie all’intercessione di Flavio Carboni evitammo un’antipatica causa civile e trovammo un accordo: la pubblicazione dei racconti del malware, il coboldo, Jimbo Gullit, suo nipote prediletto e della nobile marchesa Malchiodi Albedi Mazzanti Viendalmare. Ancora oggi stiamo pagando le conseguenze di quell’indicibile trattativa (ma l’hai appena detta, non è indicibile! Vabbè, è un modo di dire, come per dire occulta, misteriosa. Ma ne parlate sempre voi di Chiare Lettere e del FQ, occulta de che? …. EH. …. Comunque apprezzo il vostro liberalismo, pubblicate gli articoli di Furio Colombo, alla fine siete democratici. Ma guarda, lo dobbiamo a Padellaro, questa Unità che ci portiamo dentro… Tipo uno scambio? EH. Indicibile? No, no, se dice, se dice. OK). Ma basta rivangare il passato! Queste autocelebrazioni nostalgiche non ci piacciono, perdonate la nostra aneddotica, ma come amava dire il caro Pietro Canali con il suo elegante accento milanese: se hai aneddoti non hai storia; se hai ricordi, hai solo cronaca.

IMPORTANTE: Stasera ci trovate allo Sparwasser per la seconda serata di Scenicchia una sega #2.
Illustrazione senza aggettivi di quel grande talentaccio di Marco Cabras.

Continua a leggere

Il Collezionista

Ebi alla finestrasm

Marco CabrasEbi alla Finestra

Dunque. Venerdì 17 (toccarsi) allo Sparwasser al Pigneto si terrà la seconda finale di Scenicchia una Sega #2 – Praticamente un concorso. Bisogna esserci anche perché, noi ve lo diciamo, al locale c’è pure il tavolo da calcetto, quindi in campana ragazzi.

Oggi leggiamo una vecchia conoscenza, Vincenzo Zonno, con un racconto che è una serie di istantanee d’attesa. Una città deserta e una ragazza che pensa come se fosse morta.

L’illustrazione è del mitico Marco Cabras.

Continua a leggere

L’oroscopo del mago Ma

 

l__urlo_by_marcocabras_d81suu5-fullview

Marco CabrasL’urlo


Oggi pubblichiamo un racconto di Paolo Parente: L’oroscopo del mago Ma.
Paolo mancava da un po’ e siamo davvero molto contenti di riospitare un suo racconto. A proposito di graditi ritorni, ricordate Marco Cabras? È uno dei nostri disegnatori preferiti, per cui tenetelo d’occhio qui e qui. Questi giorni, fino a giugno, pubblicheremo i suoi disegni, per rinfrescarci e rinfrescarvi la memoria su quanto è bravo.

Meno cinque alla seconda serata di Scenicchia una sega #2 Praticamente un concorso! Questi giorni siamo stati al futuro Salò del libro – Paura e delirio a Torino.  Prossimamente vi racconteremo cosa hanno combinato le vostre sagomicchie preferite ehehehehe.

Continua a leggere

VERDE@NARRANDOM, IL CASO #3: IL CASO ROTKO

NARANDOMb - Cabras

Il logo di Narrandom rivisitato dal Cabras

Tempo fa Luca Marinelli, in qualità di cinghia di trasmissione tra le due redazioni, ha proposto uno scambio di racconti e di temi tra Verde e Narrandom. Esiti: qui tre karaoke devastanti e altre cose verdi che non faremo mai più (Giovanna Giordano, Martina Marasco e Jolanda Di Virgilio), di là il caso Frau, il caso Quaranta e Il Caso Rotko (o “l’ontologia della cosa terribile“) di Pierluca D’Antuono. Grazie alla redazione di Narrandom e un inchino riconoscente a Marco Cabras, che ha rifatto il loro logo.
Continua a leggere

VERDE@NARRANDOM, IL CASO#2: GAIA

NARANDOMb - Cabras

Il logo di Narrandom rivisitato da Il Cabras

Venerdì terminerà Un karaoke devastante e altre cose verdi che non farò mai più, il ciclo di racconti a tema che i Narrandom Giovanna Giordano, Martina Marasco e Jolanda Di Virgilio hanno scritto per noi. Da lunedì scorso intanto siamo sul loro blog, la parola che ci guida è il caso. Dopo Andrea Frau, Francesco Quaranta: oltre a tracciare le differenze ontologiche tra il caso lì e quello nella nostra realtà“, Gaia è l’incontro di due realtà generative, è un’ipoteca sulla vita come la intendevamo prima dell’avvento dei nuovi piani delle idee dovuti alla tecnologia, un esperimento, di lingua e di pensiero, sulle diverse sfumature che assume il caso in due dei piani che oggi può, l’uomo, attraversare.”
Nell’immagine: il logo di Narrandom rifatto molto bene da Marco Cabras.

Continua a leggere