Ain’t got No, I got life

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Demerzelev feat. Frau– Minore di Trex #6

Oggi pubblichiamo il racconto di una delle nostre autrici preferite: Lucia Ghirotti.
Ain’t Got Not, I Got Life è il sesto racconto di Lucia su Verde e noi siamo davvero orgogliosi e contenti di ospitarlo.
Ci permettiamo di dedicarlo a quelle persone che, nonostante si dicano di sinistra, irridono il suffragio universale, con una spocchia degna del signor distruggere, deridendo chi non ha avuto la loro fortuna.
Questa sesta puntata di Minore di Trex è in collaborazione con Andrea Frau, ed è l’ultima della serie. Ringraziamo di cuore DemerzelevFranco Sardo, che speriamo di ritrovare presto su Verde con uno dei suoi racconti. Buona lettura. (Oggi editoriale breve, eh. Oh, dovremmo respirare ogni tanto! Ma che diavolo ancora volete da noi? Ciao, un abbraccio).
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Stallo Dickensiano

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Nadia Sgaramella, I ricordi fanno luce

Quasi una settimana senza il nostro Commissario. Gli sforzi per rintracciarlo sono stati molti ma sin’ora infruttuosi. È di ieri la conferma del suo rapimento a opera di forze oscure che ingenuamente non sanno di danneggiare la litweb tutta.

Nella disgrazia, un piccolo miracolo: Quaranta ha accettato di rientrare in redazione a titolo temporaneo (la clausola di riscatto fissata dal suo nuovo agente Mino Raiola è talmente esorbitante da far pensare anch’essa a un rapimento, ma per ora non ce ne curiamo).

Dopo le sue parole di ieri sulla situazione, torna a trovarci la nostra zia preferita, Lucia Ghirotti, portando una torta pasqualina, una bottiglia di vino e un bellissimo racconto che sembra una parabola su ciò che è successo a Verde in questi due mesi

Lucia ha definito Stallo Dickensiano  “se non si capisce un cazzo buttatelo”. Noi ce ne siamo invece innamorati per i dialoghi ironici e per il modo intelligente di raccontare.

Lo accompagna un’illustrazione di Nadia Sgaramella. Buona lettura.

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Che cosa sta succedendo – Sulla fine #19: Lucia Ghirotti

La guerra dei meme

La guerra dei meme/Reservoir lit

“Mia carissima Verde, desidero farti giungere nel giorno della festa della mamma, a te e a tutti, gli auguri più fervidi e affettuosi con tanta tenerezza per la famiglia e il piccolo Marinelli in particolare. Ricordami a Luciano che avrei dovuto vedere oggi. Prego Crapula di farti compagnia la notte. Io discretamente, bene alimentato e assistito con premura. Vi benedico, invio tante cose care a tutti e un forte abbraccio. […] Prescindo volutamente da ogni aspetto di polemichetta e mi attengo ai fatti. Benché non sappia nulla né del modo né di quanto accaduto dopo il mio prelevamento a opera della Redazione Ombra [OMISSIS], è fuori discussione – mi è stato detto con tutta chiarezza – che sono considerato un prigioniericchio politico, sottoposto, come Commissario di Verde, a un processo diretto ad accertare le mie responsabilità (processo contenuto in termini di scenicchia, ma che diventa sempre più stringente). Devo pensare che il grave addebito che mi viene fatto, si rivolge a me in quanto esponente qualificato della litweb. In verità siamo tutti noi non-toscani che siamo chiamati in causa ed è il nostro operato collettivo che è sotto accusa e di cui devo rispondere. Nella circostanza sopra descritta entra in gioco, al di là di ogni considerazione umanitaria che pure non si può ignorare, la ragione della Scenicchia. Soprattutto questa ragione di Scenicchia nel caso mio significa, riprendendo lo spunto accennato innanzi sulla mia attuale condizione, che io mi trovo sotto un dominio pieno e incontrollato, sottoposto a un processo popolare che può essere opportunamente graduato sui social, che sono in questo stato avendo tutte le conoscenze e sensibilità che derivano dalla lunga esperienza di Commissario, con il rischio di essere chiamato o indotto a parlare in maniera che potrebbe essere sgradevole e pericolosa in determinate situazioni (SalTo #18, presentazione del Lisi a Roma e/o finale di 8×8).
Inoltre la dottrina per la quale il rapimento non deve recare vantaggi, discutibile già nei casi comuni, dove il danno del rapito è estremamente probabile, non regge in circostanze di scenicchia, dove si provocano danni sicuri e incalcolabili non solo alla persona, ma alla litweb tutta. Il sacrificio degli innocenti in nome di un astratto principio di narrazione, mentre un indiscutibile stato di necessità dovrebbe indurre a salvarli, è inammissibile. Tutte le riviste del mondo si sono regolate in modo positivo, salvo Crapula che è litblog, ma non per il caso Zandomeneghi. E non si dica che la litweb perde la faccia, perché non ha saputo o potuto impedire il rapimento di un’alta personalità che significa qualcosa nella vita della Scena. Che Vanni Santoni vi illumini per il meglio, evitando che siate impantanati in un doloroso episodio, dal quale potrebbero dipendere molte cose, call di Narrandom incluse. I più affettuosi saluti.
Il Commissario
P.S. FASE TRE: riaprire il dibattito, far parlare i toscani, smemicchiare tutto, tornare a fare rivista, 8 giugno.”

Questo è il testo della lettera che ci è stata recapitata questa mattina in redazione. È STATO RAPITO. È ufficiale. Per il momento non possiamo aggiungere altro, se non che siamo sconvolti e senza di lui non sappiamo formattare i testi su WordPress (per tacere di categorie e tag). Dopo la pausa della settimana scorsa (complice l’armistizio con Crapula Club), adempiamo alle volontà del nostro Commissario e riapriamo il dibattito sulla chiusura di Verde (che qua trovate tutto) con il drammatico intervento di Lucia Ghirotti. Che cosa sta succedendo, ragazzi? È davvero la fine?
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Tasto Pausa

Non è facile ricominciare dopo Stefano Felici, la tentazione di mollare tutto e chiudere (almeno per un po’) c’è stata, inutile negarlo. Ecco che allora abbiamo pensato a Lucia Ghirotti, aka il il più bel regalo ricevuto da Verde nel 2017. Appena due racconti (qui e qui) negli ultimi quattro mesi, Tasto Pausa è il terzo, e la sensazione di leggerla da sempre. E presto ne leggeremo ancora, state avvisati. L’illustrazione è di Federica Consogno. Niente male i mercoledì così, non vi pare?
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Momento restitutivo

L'amorceco

Giulfin, L’amor cieco

Ciao, è lunedì, siamo tornati da Bologna, è stato un successo, da mercoledì vi faremo leggere tutti i racconti della serata e oggi intanto pubblichiamo il cinquecentesimo articolo del blog: per una giornata da pietra miliare ci vuole un racconto da pietra miliare, dunque Lucia Ghirotti (lei) con Momento restitutivo.
L’illustrazione è di Giulfin, da oggi sarà con noi per un mese.
Siamo bellissimi, lo sappiamo, e così speriamo di voi. Buon inizio di settimana.
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Caregiver

“Sono nata e vivo a Roma. Ho 49 anni e una laurea ormai lontanissima in Scienze politiche. Lettrice precoce e disordinata, mi piace molto la letteratura nordamericana. Ho cominciato a scrivere racconti qualche anno fa. Ho finito da qualche mese anche un romanzo che sta cercando casa.”
Siamo contenti di pubblicare Caregiver, un racconto molto bello di Lucia Ghirotti, per la prima volta (e non sarà l’ultima) con noi. L’illustrazione è di Cristiano Baricelli. Buon inizio di settimana, se ci leggete vedrete che non sarà così male.
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