Eravamo nella chat whattsapp di Verde numero 9 con Jacopo Marocco, Andrea Zandomeneghi, Allegra Ice, GIANLUCA PAGLIARINI, Maurizio Donazzon, Sylvie K, quelli di Crack Rivista, Antonia Varelli, Giuliano Pesce e Diletta Crudeli pronti a redigere una nuova puntata dell’ennesima polemichetta (qua la precedente), quando Emanuela Cocco ha lanciato l’infallibile hashtag #fatepacebro che ogni ci volta ci scioglie e ci disarma e insomma com’è e come non è, siamo tornati rivista. Ringraziamo Antonio De Vivo per il beau geste e passiamo avanti in attesa del prossimo dissing. A esempio: il pesantissimo attacco troll subito da Verde alcune settimane fa, quasi certamente un’imboscata di quel gran coglionazzo amico nostro di Lorenzo Vargas, in onore del quale, l’ultima volta, riaprimmo addirittura la nostra “mitica rubrica del venerdì“.
Piccioni è un bel verdacconto da incubo del suddetto cecchino amico, che nonostante il titolo (lo ha scelto Quaranta) vi invitiamo a leggere. D’accordo, è sabato mattina, ci avrete da fare o da dormire, ma cinque minuti tra uno scroll della vostra bolla e l’altro potete pure trovarli, no? Se poi non scrollate bolle il sabato mattina siete amici nostri (detto che noialtri siamo amici di tutti, anche dei nostri amici dediti al fuoco amico).
A proposito: alcune settimane fa arriva in redazione il racconto di una “nostra lettrice” che conosce molto bene la nostra storia e tra una citazione e l’altra ammicca a quella copertina del cartaceo di una vita fa (“trovato a Firenze” ovviamente) e alle defunte rubriche del venerdì.
Ci sono tre problemi: l’autrice è più che anonima, si presenta con uno pseudonimo ridicolo (sebbene il brano non lo sia); il racconto è molto lungo (40 mila battute da leggere e valutare sulla fiducia mentre ci sono almeno altri sessanta racconti che attendono, va bene che siamo rivista in quanto abbiamo una redazione ecc ma il tempo è tempo); il testo, una volta letto (sulla fiducia in quanto siamo rivista ecc) ci sembra un pazzesco e egomaniaco puzzle di stili e lingue di autori familiari: ci sono i tic aggettivali di Quaranta, i temi ossessivi di D’Antuono, l’immaginario oscuro di Carelli, il gusto parodistico di Frau, la levità yogica del Lisi, il grottesco disperato di Gamerro, le tinte rosa dell’ultimo Marinelli, le incertezze grammaticali e ortografiche di Felici.
Conclusione? Siamo all’autotrollaggio. Sospettati principali: Il Commissario, Marinelli, Lucia Ghirotti. Prossimi aggiornamenti: se e quando decideremo di pubblicarlo. Intanto, Grafico: batti un colpo.
Servono due Bolaño per una Brazilian Bum Bum Cream. Ce lo ha detto Sylvie C. Lunedì un racconto pazzesco di una nostra vecchia scoperta che tutti ormai nella litweb davano per spacciato e invece. Saluti da Verde Rivista, dal 2012 rivista cartacea e poi online.
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