Trash Vague #4: Vivere centotrenta anni (Jacopo Marocco)

Prima di lasciarvi al quarto appuntamento con Trash Vague, la rubrica che parla del trash come farebbe un padre molto severo nei confronti del figlio a cui sotto sotto vuole un bene dell’anima (e allora perché non lo dici, papà?, perché stai lì nel tuo mutismo e non esprimi mai un gesto di approvazione, una parola di affetto?, scusa tanto se non sono quello che pensavi, ma sto facendo del mio meglio, capisci?, del mio meglio!), torniamo a segnalarvi il nostro interessante quanto necessario esperimento sociale:

Vomito è l’unico spazio di autopubblicazione completamente libero, dedicato a tutti voi. Cliccate qui per partecipare. 

Vi lasciamo ora al racconto del caro Jacopo Marocco che si è occupato del tema “cure e diete miracolose”.

L’illustrazione è di Luana Vecchio, che ci terrà compagnia per tutto il mese.

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Dedizione totale

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Marco Cabras – Happy Goat year

Jacopo Marocco torna su Verde con Dedizione totale -una storia d’amore.
Quando sentiamo il nome di J. M. non possiamo non pagare un obolo alla nostalgia e rievocare le tante avventure vissute insieme. Jacopo fece quel meme su Umberto Ortolani (ora rimosso) tre anni fa, ricordate? Facemmo un crowdfunding per le spese legali e ce la cavammo grazie a voi. Inavvertitamente, Jacopo, con grande candore e ingenuità (dannata ingenuità, quante ce ne hai fatte passare!), fece uno scoop della madosca, infatti, non si sa come, scovò negli anfratti del web una foto del misterioso Richelieu. Ortolani, per molti il grande vecchio della politica italiana, ci diffidò formalmente dall’utilizzo della sua immagine e ci impose di cancellare il meme. (Nik Lagioia scrisse una lettera per esporre le nostre ragioni ma non fece che complicare le cose, NO FUOCO AMICO, Nik maiunagioia). Grazie all’intercessione di Flavio Carboni evitammo un’antipatica causa civile e trovammo un accordo: la pubblicazione dei racconti del malware, il coboldo, Jimbo Gullit, suo nipote prediletto e della nobile marchesa Malchiodi Albedi Mazzanti Viendalmare. Ancora oggi stiamo pagando le conseguenze di quell’indicibile trattativa (ma l’hai appena detta, non è indicibile! Vabbè, è un modo di dire, come per dire occulta, misteriosa. Ma ne parlate sempre voi di Chiare Lettere e del FQ, occulta de che? …. EH. …. Comunque apprezzo il vostro liberalismo, pubblicate gli articoli di Furio Colombo, alla fine siete democratici. Ma guarda, lo dobbiamo a Padellaro, questa Unità che ci portiamo dentro… Tipo uno scambio? EH. Indicibile? No, no, se dice, se dice. OK). Ma basta rivangare il passato! Queste autocelebrazioni nostalgiche non ci piacciono, perdonate la nostra aneddotica, ma come amava dire il caro Pietro Canali con il suo elegante accento milanese: se hai aneddoti non hai storia; se hai ricordi, hai solo cronaca.

IMPORTANTE: Stasera ci trovate allo Sparwasser per la seconda serata di Scenicchia una sega #2.
Illustrazione senza aggettivi di quel grande talentaccio di Marco Cabras.

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Calzini

Svegliami1

Monicatrequarti – Svegliami

Buon venerdì debunker e sgominatori di bufale, (macché, davvero?)
Nonostante la calura estiva non abbiamo perso il nostro smalto, e così speriamo di voi. Parte della redazione di Verde, come sapete si trova in Sardegna grazie alle vostre donazioni con paypal. (La vacanza è una copertura alla Giangiacomo Feltrinelli, infatti il commissario ha in mente di far della Sardegna la Cuba delle scenicchie. O almeno così ci piace millantare). Qui procede tutto bene tra Paperinik, cocktail ‘Marco Biagi’, pagliette, cornetti vuoti (ma se c’è il niente allora non son vuoti…ma Wittgenstein come è noto non faceva colazione, quindi pace), racchettoni, divertenti reading oristanesi, grazie Franco Sardo! (fuori le foto!) e Gesù vaporwave.
Ci teniamo a rassicurarvi che se dovesse succedere qualcosa al nostro commissario, non ci affretteremo a sostituirlo, ma solo perché non siamo quotati in Borsa. Ancora. Tanto dovevamo ai nostri finanziatori. (Questo vale ovviamente solo per il nostro a.d., per quanto riguarda gli altri sarà usato il metodo FrauQuaranta, che come ricorderete nel periodo raffreddore e placche furono sostituiti dal crumiro P. Palermo).
Comunicato della redazione incattivita rimasta nel Continente per problemi con il passaporto: lungi da noi seminare il dubbio ma se il commissario è davvero in ritiro ascetico in un eremo, come ha fatto a scrivere questa recensione? Esigiamo chiarezza sul rendiconto vacanze, le donazioni dei lettori e soprattutto su che fine abbiano fatto i 73 euro di Luca Marinelli. Comunque buona vacanza: circumnavigate pure la Sardegna con i broom broom pedalò, ma con cautela, amici.
Espletate le formalità, i soliti messaggi cifrati e autoreferenziali, i consueti avvertimenti e le velate allusioni passivo-aggressive, passiamo ai racconticchi (marginali rispetto ai nostri editoriali, ormai è chiaro. Racconti capestro, ekphrasis, oseremo dire).

Ma bando alle minacce: oggi con noi un gradito ritorno: Jacopo Marocco! Jacopo con questa sua spy-story avvincente ci porterà dagli U.S.A. al fantabosco cercando di risolvere uno dei misteri più oscuri della storia umana. Seconda solo a “Che diavolo di fine ha fatto Teodoro Buontempo?” EDIT: È morto. Ci dicono che è morto.
Buona lettura.
Illustrazione di Monica Trequarti.

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IL PROBLEMA DI MIO NONNO

Verde 24, maggio 2014

Verde 24, maggio 2014 (In copertina: Nando Adiletta, Priestess)

Jacopo Marocco è nato nel 1985 ed è cresciuto in un posto chiamato Malfondo. Si definisce uno scrittore di fama paesana, nel senso che nel suo quartiere lo conoscono (quasi) tutti. Ha iniziato a scrivere racconti diverso tempo fa (ma giura che sta cercando di smettere) su MySpace, per poi passare qui.
Jacopo ha iniziato a collaborare con noi nel 2011 (quando Verde non era ancora Verde).
Il problema di mio nonno (già vincitore del concorso Parole Contate) è stato pubblicato nel numero 24 (maggio 2014, copertina e illustrazioni di Nando Adiletta, con Luca Marinelli, Sergio Peter, Filippo Santaniello, Luca Antonini, Filippo Parodi). Suoi racconti sono apparsi anche nel numero zero e nel 12.
Da quest’anno potete leggere le sue cose anche su VitaminaZero.

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