Cazzo Pazzo #6: L’Umiltà (Simone Lisi)

A quanto pare è un acronimo

Bene, bene. Dunque. Il nostro Ramses a colloquio diretto con Rocco Casalino, suo arci nemico e wet dream. Si discute sulle sorti dell’Italia nel periodo del lockdown e di crisi di Governo: è possibile continuare a fare webzine/blog/literary web engagement? Ha senso? Casalino sembra non cogliere cosa sia un libro, Ramses insiste. Lo invita alla presentazione di Hamburg di Marco Lupo, e Rocco prende la cosa sul personale, tenta di boicottare l’evento: nessuno dellə redattorə di Verdə partecipa. E tuttavia, nessuna “crisi redazionale”, nessuno “strike assegnato”: siamo di fronte a una redazione “raccogliticcia” e colma di saudade. 

Non resta che consolarci un po’ con una piccola lettura firmata Simone Lisi, il sesto pezzo della serata CAZZO PAZZO dell’8 ottobre scorso a Firenze (ancora ci chiediamo cosa sia successo di fatto quella sera, e perché da allora i tre partecipanti, Simone, Matthew Licht e Ferruccio Mazzanti, non si parlino più).

Buona lettura.

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CAZZO PAZZO #5: Brutti bambini (Licht)

24 dicembre 2020 ore 23:59 La Nuova Verde

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: non seguiranno altre comunicazioni di servizio. QUESTA NON SARÀ UNA PRESENTAZIONE RIPETO QUESTA NON SARÀ UNA PRESENTAZIONE. Temi e fatti esposti nel meme in alto. 24 dicembre 2020 ore 23:59 qua.
Prosegue
CAZZO PAZZO, la ricognizione dei racconti letti l’8 ottobre scorso a Firenze dal Collettivo László Tóth dei reading gigliati. Matthew Licht aveva già letto Brutto cesso (qua). Brutti bambini, un harboiled ballardiano very upside down, ci è piaciuto di più e ha un incipit fulminante. La settimana prossima ultimo cazzo pazzo del Lisi (già qua) e possibile svelamento dell’acronimo misterioso (posto che sia un acronimo).

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CAZZO PAZZO #4: Olivia (Mazzanti)

Il tempo è un fottuto bastardo, diceva quella, e aveva ragione. Un mese è già passato da quando l’Orso ha droppato Timidi messaggi per ragazze cifrate. Il primo romanzo di Ferruccio Mazzanti è pazzesco, noi lo stiamo leggendo e così speriamo di voi. Ci sta piacendo così tanto da decidere di riesumare La Nuova Fahrenheit, e presentarvelo in diretta su Facebook dopo Natale prima di Capodanno. ALT: non sarà la classic presentazione alla Book Advisor, ma un laboratorio attivo ed esperienziale attorno al testo.
Seguiranno comunicazioni.
Abbiamo letto un racconto pazzesco di Sara Mazzini su MeM. Leggetelo e il 28 “attenzionate”, come direbbe Gabriele Ametrano, questa festa a distanza. Ci saremo anche noi, non occorre dirlo. La cosa bella di questo ultimo mese è che Ferro è già apparso tre volte su Verde: uno, due e Olivia, un racconto per CAZZO PAZZO, la ormai già storica serata reading acronima avvenuta l’8 ottobre scorso alla galleria Zuc di Firenze.
O eravate “ieri” là o leggete “oggi” La Nuova Verde qua. A voi la patetica scelta. Ciao!
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Cazzo Pazzo #3: Spadino (Simone Lisi)

A quanto pare è un acronimo

Simone Lisi è un maestro nel suo genere. Frase che può lasciare un po’ il tempo che trova, se non sapete quale sia “il genere” di Simone. Ma a questo punto è colpa vostra. Simone Lisi è uno scrittore post-borghese “esperiente”, e tanto vi basti. Alla serata CAZZO PAZZO (che, ci assicurano, essere un acronimo) dell’8 ottobre scorso, il buon Lisi ha letto per ultimo, dopo Ferruccio e Matthew, perché Simone è fatto così: lui si siede tranquillo con il vinello e sa che verrà il suo turno, che inevitabilmente il mondo girerà sotto i suoi piedi e si fermerà davanti a lui facendogli l’occhiolino (ma qui forse ci stiamo lasciando prendere un po’ troppo la mano). Amiamo Simone Lisi, è come un monumento Bierde, la nostra risposta alla statua di Montanelli, è come una fermata della metro, il libro che ti tieni fisso sul comodino e ogni tanto “spilucchi”. Simone guai a chi ce lo tocca.

Oggi va così, siamo tenerə e pucciosə. Il Commissario ci ha incaricatə di pubblicare il racconto di Simone perché a lui “si è fottuta la batteria della macchina di Elisiade, mannaggia la Mad****”. Ah, il buon Commissario. Vaglielo a spiegare che stare tre ore in macchina a bere spritz con il motore spento e l’autoradio a palla non fa bene agli accumulatori.

Il racconto s’intitola Spadino e parla di capelli mossi e parrucchieri, ma non parla veramente di nessuno dei due. Buona lettura.

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CAZZO PAZZO #2: Solitudini (Mazzanti)

“Sono arrivato da Zuc, questa galleria fiorentina molto piacevole, e un tizio stava suonando la chitarra. Ero uscito in camicia, ma era meglio se mi fossi messo una giacca. Il primo a leggere è stato Licht. Poi io. Infine il Lisi. La gente ha ascoltato. Qualche volta ha riso. Sicuramente non ha mai pianto. Alla fine ha applaudito. Io ero molto preoccupato perché il mio racconto parla di statunitensi e a mia insaputa la serata era piena di anglofoni.” 
Così Ferruccio Mazzanti (sì, lui), protagonista l’8 ottobre scorso con Solitudini della serata CAZZO PAZZO a Firenze, che potete leggere solo su Verde, in virtù della convenzione scenicchia toscana/Dojo per la salvaguardia dei migliori reading altrimenti invisibili della bolla.
Ci vediamo questa sera qua, vi aspettiamo.

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CAZZO PAZZO #1: Brutto Cesso (Licht)

Può Verde non pubblicare i racconti di un pazzesco reading chiamato CAZZO PAZZO tenuto a Firenze l’8 ottobre scorso? No, e infatti stiamo qua a reintrodurvi il pazzesco trio Licht-Mazzanti-Lisi, già noti come i Daisy, Gatsby e Tom della scenicchia fiorentina.
La migliore rivista d’Italia torna così ai lieti mercoledì reading, tradizione che ci ha resə popolarə in Toscana e zone limitrofe.
Ma cosa diavolo è CAZZO PAZZO?
Matthew Licht, letteralmente: “CAZZO PAZZO si riferisce a uno dei primi libri di Henry Miller, ma anche a un modo di rendere più interessanti le canzoni d’amore, sostituendo la parola “amore” con “sperma”, e la parola “cuore” con “cazzo.” Forse è anche un modo più onesto di pensare a ciò che un uomo desidera quando esprime il suo desiderio per una donna.”
Brutto cesso è il racconto che ha inaugurato la serata alla Galleria Zuc in Borgo Ognissanti. Si parla di editori mostruosə e altre allusioni sottili e intelligenti a Martino Hofer e all’Inquieto (anche loro amicə).
A proposito di Zuc, réclame: è fuori La memoria dell’uguale del nostro amico e fratello Herr Alfie Zucchi. Lo trovate qui e se ne parla qua ma soprattutto in video qua con un pezzo di Verde (anatra cogliona o in qualsiasi altro modo si chiami).
Se non lo leggete non siete nostrə amicə. È uscito anche l’esordio di Monica Pezzella (qua), noi lo leggeremo e così speriamo di voi.
Di Ferro abbiamo già detto e ne diremo ancora presto. Ci sarebbe pure un racconto di Quara Boy su Dude (qua), racconto pazzesco per carità ma impaginato a cazzo pazzo (mancano tre parole su 5): amiche di Dude, è uno scherzo vero?
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