Autobiografia di una funzione

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Claudia D’Angelo

Non c’è gusto nella bolla a essere intelligentə. Ieri, nonostante il tedio domenicale incipiente e la relativa droga consumata, abbiamo tentato di ravvivare una presentazione tanto precisa e simpatica quanto boring. Le domande serissime che abbiamo rivolto al trio Gala-Palomba-Spiedo, i Conti-Panariello-Pieraccioni ma campanə o giù di lì della litweb, non hanno trovato né risposta né ospitalità. Noi non ci offendiamo ma ribadiamo che qualcosa non torna nella copertinistica della piccola sebbene meritoria editoria indipendente italiana. E il dalle alla ministra è roba da Piero Ricca.
Se il romanzo di Spiedo ve lo consigliamo? Ma noi vi consigliamo quello che volete, comprate pure, comprate tutto, fate girare l’economia o fate come Ramses, aspettate i preziosi dei generosi uffici stampa. Poi però fate le bravə e mettetevi a studiare. Vecchə e ciechə di fronte al portale fatevi demoni di Maxwell, sciogliete i nodi dell’entropia e dell’irreversibilità del tempo, evitate l’inevitabile, uccidete nani a bastonate, rendetevi capaci di ogni cosa, degna o indegna, ribaltatevi nella magica causalità della morte, siate sacrə e smettetela di pensare al tempo in termini di perdita.
Allora sarete prontə per leggere
Alfredo Zucchi. Leggetelo qua in conversazione con Andrea Cafarella, qua spiegato da Siviero, qua tra due giorni con Gala, qua e adesso su Verde.
Di Alfredo su queste pagine si è già detto a iosa.
Autobiografia di una funzione, la letteratura che dialoga con se stessa, che deforma e manipola se stessa, aziona meccanismi combinatori microscopici che possono provocare effetti dirompenti, ce l’abbiamo soltanto noi.
Il collage è di
Claupatra.
Non citateci, non menzionateci, non imitateci, vogliamo soltanto essere dimenticatə. C’è un detto che dice AMEN. E così sia.

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Il vuoto e la Madonna

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SCENICCHIA UNA SEGA #1 PRATICAMENTE UN FESTIVAL- SABATO 8 DICEMBRE 2018- SPARWASSER ORE 20:00

Amici, per superare la concorrenza dei lit-bot, riviste intelligenze artificiali, finanziate da oscuri fondi editoriali russi, Verde corre ai ripari e segue l’esempio delle grandi fusioni  e/o sinergie (Bayer-Monsanto, Luxottica-Essylor, Google Android), ergo:
dopo Mondazzoli, Repubblampa (O Stampubblica), Veltrusconi, Renzusconi, Quarau, Santamerro’s, Carell’tuono, Barbierinelli, De Capitenelli, è giunto il turno di un Godzilla nato dall’odio per le conventicole e le frustrazioni da insel (TM): VERDAPULA, Il Tetsuo vorace di sangue di vergini ancora impubblicati.
Do you remember il capitoletto sulle sinergie in NO LOGO dell’amica Klein? (Segnaliamo una sua intervista sul numero 36 di Congegno Rivista a cura di Mario Bolognini).
Avete presente il finale di Tetsuo? Ecco, con Crapula potrebbe accadere una cosa così: la fusione e la creazione di un’unica macchina pronta a seminare caos, scissioni e morte nella lit-web. Arterie, condensatori, plasma, olio per motori, circuiti, cavi, vene, ossa, feed, rss, like, condivisioni, tanto (troppo) facebook, commenti, segnalazioni, troll, liti, incomprensioni, dossieraggi, liste nere, endorsment, colpacci, parente contro genna, fallimenti, tempo buttato, lavoro gratuito, gloria e fama solo sull’elettrocarta, ma manco quello, pulsioni luddiste, reputazioni a rischio, lavori da educatori, imprenditori, broker, funeral planner in bilico, ebook e ferite da carta, boicottaggi, cyberbullismo, crociate antisessiste, convenevoli che durano pochi secondi, reale lit wrestling e strette di mano poco convinte.

Sabato siamo quasi al completo, solo un concetto e una persona impediscono che VERDE si ricomponga come un Frankenstein: LO CHEF BARBIERI, con le sue camicie floreali, psichedeliche, pensate dal grafico di Crack Rivista, con il suo tortellino carnivoro nel taschino, ghiotto di mosche e lit blogger, e il punk rock, che pensavamo attaccato a dei sondini, accudito, pettinato da suore tipo bambolina-vegetale a letto, invece no, colpo di reni del PUNK-ROCK, che ci priva di un valente ex? lit-wrestler. Sabato, quindi, saremo incompleti e bellissimi, come La Sagrada Familia.
Per suggellare questo incontro Verde-Crapula (non nel senso pugilistico del termine, almeno per ora) colmo di pregiudizi e diffidenze, oggi pubblichiamo un racconto del bombarolo voyeur e pazzesco Alfredo Zucchi dal titolo Il vuoto e la Madonna (ma si eccita come, di preciso? è un feticista degli ordigni? Alfredo è un amico, è il Claudio Santamaria delle Lettere, ma no, Verde è non violenta; ci spiace Al, la bomba ci piace solo boomeranga. Come dite? Dovremmo leggere il libro? Non abbiamo capito un cazzo, dite? Mah, può essere, ma piano con le parole. Charlton Heston è un amico, ma pure Danilo Dolci). E mercoledì un racconto del tentacolare e pazzesco Andrea Zandomeneghi; è ancora crapulo? boh, nel dubbio se possiamo seminare dubbi e tensioni non sopite, lo facciamo con piacere.
Vi promettiamo però una cosa: non arriveremo mai ad aver profilo fb comune con Crapula, come certe coppiette. Al massimo potremmo mettere ogni mese una foto profilo diversa con il logo della rivista che dissiamo e distruggiamo: come degli scalpi. Prossimo mese: Crack Rivista. Poi sarà il turno di Risme. Scherziamo, komtamini! (da ketamina, spezzare insieme la ketamina, meglio del pane, no? Le ideologie sono crollate, lo sapevate? Cosa rimane? IL CAPS LOCK, crediamo).

QUINDI: Sabato 8 dicembre live dissing con gli amici di Crapula, una sola parola d’ordine: WORDPRESS REALE. 8 dicembre, chiaro? John Smith sarà il nostro Mark Chapman? Se non lui, chi? Laurenzi, Ardacoda, Stagno, Dee o altri patetici troll? Lo scopriremo a Roma, MOLTI TROLL, MOLTO ONORE. E ora buona lettura: c’è Zucchi.

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Che cosa sta succedendo – Sulla fine #12: Alfredo Zucchi

Dopo circa tre anni e quasi venti racconti (e solo uno pubblicato con il titolo di lavorazione), Francesco Quaranta ha lasciato Verde. Da giovedì 12 aprile è entrato a fare parte della redazione di Crapula Club, che ha dichiarato guerra a ciò che resta della nostra rivista in maniera somalizzante, deleuziana#stronzetta. Lasciateci dire che la cosa ci sorprende e non poco. Abbiamo sempre guardato con entusiasmo e affetto a Crapula, uno degli spazi più influenti e vivaci della marginale eppure scena italiana letteraria indipendente non toscana. Abbiamo chiesto allora al loro grande capo Alfredo Zucchi un intervento distensivo e chiarificatore, che questa mattina è stato tempestivamente recapitato sulla scrivania del nostro Commissario.
Prendiamo atto con soddisfazione della disponibilità di Zucchi e lo ringraziamo per avere impreziosito il duro dibattito sulla chiusura di Verde (qui lo trovate tutto). Ai Mignola, ai De Vivo, agli Zandomeneghi e alle Mazzini diamo un consiglio: accettate la nostra proposta di tregua fino al 30 aprile. Lasciate in pace i nostri autori e i nostri redattori, nessuno tocchi Marinelli, stabiliamo le sfere di influenza su Quaranta e torniamo a fare ciò per cui siamo nati, voi litblog, noi rivista. State in campana. Vi conviene.
L’illustrazione è di E/P VI VI VI. Sembra che Felici intanto abbia accolto il nostro invito: una nuova “rivista” è in città? Ah ah ah! Non correte alla finestra ragazzi, il frastuono che sentite è l’eco delle nostre risate. Ah, Felici, Felici! Torna al calcio dilettante, che è meglio.
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