Cover #8: che il o l’ o l’ l’ era e del fu

Succede che il nostro Capitano Andrea Frau è tornato attivo sulla pagina Facebook di Verde Rivista nell’ultima settimana. Siamo molto felici, ma stamattina cominciano già a “fioccare” le conseguenze:

  • Lundini ha contattato Alessandro Gori per vedere se eventualmente può usufruire anche lui degli avvocati di minimum fax
  • Leonardo Luccone non fa altro che postare foto di cibo e sfidare Stefano Felici a un “Cook-out”
  • Ferruccio Mazzanti ci scrive “basta raga che mi imputtanate l’uscita del libro”
  • Mauro Maraschi piange ininterrottamente da una settimana e non c’è gelato o dolcetto che tenga
  • Alfredo Zucchi è semplicemente scomparso
  • Gianluca Liguori si è accampato sotto casa di D’Antuono
  • Ippolita Luzzo continua a chiedere delucidazioni riguardo il termine “situazionismo”.

Ma non lasciamoci distrarre. Oggi l’amica Sara Mazzini ci regala una perla: di nuovo una Cover, di nuovo di Alessio Mosca (l’unico finora a meritarsi un doppio rifacimento, d’altronde non a caso da un paio d’anni è il nostro candidato ufficiale a miglior raccontista d’Italia, se non fosse per quel problema…) e del suo Agro Pontino. Sara ci ha detto: “stavo giohando hon il racconto di Mòsha, m’è hadutho ed è ffinito ‘n mille pezzi. Allora l’ho rrimesso ‘nsieme come mi harbava a me”. Sembra che Sara si sia chiusa in una sala prove, abbia suonato e ballato con le frasi del racconto e dopo ore di gioco ne sia uscita con questo Che il o l’ o l’ l’ era e del fu, titolo che (lo diciamo per lə nostrə lettorə un po’ più durə di comprendonio, tipo Quaranta) è anche la chiave dell’operazione.

Il dipinto è della nostra “Federtiti” Federica Sabelli.

Continua a leggere

Gioventù etrusca #6: Cristo si è fermato a Spinaceto

Alessio Mosca ha esordito su Verde quattro anni fa con un ormai classico litweb da sempre oggetto di culto della redazione: allora eravamo convinti che Alessio Mosca fosse un fake di Andrea Frau e Andrea Frau un ologramma di se stesso (ne dicevamo qui). Poi la bomba estallo (let’s rock), Mosca si convinse che “il carabiniere” fosse D’Antuono e Marinelli il suo ologramma. Da quel momento il Doc ha sfornato un solo racconto all’anno, per un corpus ragionatissimo e pluricelebrato (anche da Tina, ), come un Cristo che porta sulle sue spalle il peso di tutta la litweb. Stamattina il ragazzo è diverso, si è fermato a Spinaceto: impossibile non inserirlo nel nostro canone della Gioventù Etrusca.
Memicchio fritto ad hoc dalla Pink Lodge.
Continua a leggere

Gli esantemi e i lucumoni

Alessio Mosca non è più solo il nostro psichiatra di fiducia, ormai è un verde ad honorem, un balordo come noi, tanto che ci suggerisce pure idee per gli editoriali (ragazz*, stiamo finendo i post it verdi, presto metteremo su un nuovo crowdfunding, scusateci per le spese dissennate, cercheremo di metter più giudizio). Dovete pensare a Mosca come il nostro Dr. Gonzo, l’avvocato samoano di Paura e Disgusto a Las Vegas (“Letteratura e Dissing a Palestrina”).
Er Fly non sarà più il miglior raccontista della lit-web, almeno secondo IBiB, ma 
continua a stupirci con il suo ciclo sulle trasfigurazioni umane. Il doc è un grande appassionato di storia etrusca, la sua è proprio una fissazione che traspare anche da questo racconto.
Cos’hanno in comune eruzioni cutanee e antichi misteri etruschi? Leggete per scoprirlo.

State attenti benedett* ragazz*, abbiamo in serbo delle novità clamorose, stentiamo ancora a crederci! Ma diteci di voi, state scrivendo i vostri racconti per Scenicchia una sega #2? Fate come il nostro buon amico e mettetevi sotto! Per citare Ramses: “A Sus #2 può partecipare soltanto chi desidera riscrivere la storia della litweb. It’s not about big money. È ABBASTANZA CHIARO?”

Illustrazione di Sofia Mori.

Continua a leggere

Agro Pontino

2

Demerzelev– Pasolini intervista Ungaretti: Che cos’è un meme? #1

Questo racconto di Alessio Mosca, ci duole dirlo, è uno dei racconti più belli pubblicati su Verde negli ultimi mesi. Non ci nascondiamo, Verde di solito compie sfavoritismi, chi non gode della nostra simpatia aspetta mesi per vedersi pubblicato (a meno che non paghi il giusto), con Mosca è sempre andata così finora. Ma stavolta il racconto ci è piaciuto talmente tanto che abbiamo derogato alla nostra regola aurea schmittiana dell’amico/nemico e abbiamo deciso di pubblicarlo incredibilmente GRATIS. Per una volta il racconto è valso più dell’autore e del vil danaro (il quale non olet, grazie alla rinite che ci rende cinici e voraci): saranno contente le brigate di Al Barthes, sarà contento Alessione nostro che risparmia du spicci (ma solo stavolta, non ci faccia l’abitudine).
Un grande merito del racconto di Er Fly è quello di ricordare e far conoscere Gian Gaspare Napolitano, soprattutto a quella masnada di barbari, patetici troll pazzi grillini, lumpen, rentier di frustrazioni trentennali, e insel (TM) che dilapidano denari per autopubblicarsi quando potrebbero foraggiare Verde Rivista e a uno dei loro leader: il capitan ventosa delle lettere, giustiziere mascherato che combatte le conventicole umanistiche tutte, in odor di sottosegretariato alla cultura: A. Laurenzi.
L’illustrazione è di
Demerzelev e fa parte della serie “Pasolini intervista Ungaretti: Che cos’è un meme?”
Prima di lasciarvi al racconto, ultima questione molto importante: Verde sta ragionando se metter su un servizio a pagamento. Il lavoro del tutto volontario per noi è sempre più difficile da sostenere, (ricordate che siamo educatori, professionisti, lavoratori con relazioni e affetti da coltivare), per cui vi invitiamo a partecipare alla discussione qui e di votare al sondaggio: status quo o contributo economico (anche buoni pasto?)
Ringraziandovi come sempre per il vostro sostegno vi lasciamo al racconto, buona giornata.

Continua a leggere

LA GIGANTESSA

Alessio Mosca è nato a Roma nel 1990 a Roma. Da bambino ha il suo primo incontro con la masturbazione mentale e da lì non ha più smesso. Ha una infanzia molto movimentata passata da una festa di compleanno all’altra abusando di palloncini colorati e bevendo coca-cola di nascosto. Nonostante questo trova il tempo di appassionarsi al cinema, all’arte e all’evoluzione umana. Tradito dalla religione, dalla scienza e dalle donne, un solo amore gli rimane fedele: la letteratura. Durante il liceo si infatua di Nietzsche, Freud e Vanna Marchi che lo iniziano rispettivamente alla filosofia, alla psicoanalisi e all’esoterismo. Cercando di curare se stesso si iscrive alla facoltà di medicina per diventare uno psichiatra, percorso che continua ad intraprendere. L’impellente desiderio di esplorare l’animo umano e l’apparizione di Flaubert in sogno che gli intimava di fare lo scrittore lo hanno portato a pubblicare racconti e poesie su varie riviste e siti letterari tra cui Rapsodia, rivista per la quale diventa redattore. Cercando di fare invidia a Carver sta ultimando il suo primo romanzo.
La gigantessa è il primo racconto che pubblica su Verde.
Fotografia di Federico Arcangeli (Where is my mind?).
Continua a leggere