Claudia D’Angelo 2021
“Un ciclo di racconti natalizio, uno al giorno, contro liste e classifiche di fine anno, a cura della redazione e daə vostrə amichettə nell’anno in cui Verde è praticamente sparita e avete scritto e pubblicato meno di Cadillac? O sono coglionə io o siete pazzə voi. Secondo me non durate due giorni, pensate piuttosto a fare scorte di FFP2 e a prenotare la terza dose, possibilmente eterologa”. Così Matteo Scandolin nel consueto auguritivə inter-redazionale Inutile-Verde su Whattsapp, giusto una settimana fa. Che dire, Matteo? Siamo ormai al sesto giorno consecutivo di racconti e la notizia è che probabilmente si andrà avanti “almeno” fino al 7 gennaio. Questa volta facciamo le cose sul serio, magari di fretta, magari disseminando bonari errori qua e là, prendi a esempio Sara Mazzini, raffinatissima mente umanistica, ma non chiedetele di fare di conto: Diciannove giorni a Natale (“Un racconto ambientato alla Trattoria Le Tre Ciöse“) quando stiamo al 27 dicembre. Perdita di competenze di base in matematica oltre che in logica: pesantissima.
Per fortuna ci salvano i collage inediti di Claudia D’Angelo, che concludeva l’inter-redazione così: “Una mascherina FFP2 costa da 7,50 a 15 euro e dura circa 6 ore. Fate i conti cosa costa per chi deve usare i mezzi pubblici tutti i giorni per lavoro o studio o semplicemente per le uova sue. E dopo che avete fatto i conti, tornate pure a prendere per il culo Agamben, coglionə…”
Ma lo hai visto quel tizio al supermercato, per poco lo stendo, non aveva capito che sei sordomuta, tirati su la mascherina, tirati su la mascherina, ma sei scemo o cosa, mia zia è sordomuta, legge solo il labiale, come faccio a parlarle se non mi legge il labiale, tirati su la mascherina, quello scemo, ha avuto fortuna che stava dentro il supermercato, ma questi sono bresciani, la bassa bresciana, Natali’, la bassa, sai che vuol dire la bassa, sono tutti contadini, i bresciani sono tutti contadini, guarda, ti fanno pagare perfino il caffè, la bassa, tadini, sai cosa vuol dire, nebbia, zanzare, pioggia in continuazione, da qua te ne devi scappare… oh, mancano ancora diciannove giorni a Natale.
Pemmé codogna capita.
Eh, siamo andati domenica a bere il caffè a casa sua, con la mamma e il papà, gliel’ho detto al papà io una donna come vostra figlia non l’ho mai vista, hanno altre tre figlie ma Sabina è la mia fidanzata, io gliel’ho detto signora una donna come Sabina non l’ho mai trovata, lei sai cosa mi ha risposto, mi ha detto Angela è ancora più brava, io le ho detto ma no, per me va già bene Sabina, lei dice Angela è ancora più brava, Sabina ci è rimasta male.
Eggugata vera.
Sai cosa le ho detto? Le ho detto Angela sei proprio scema, tu sei da dieci anni con un uomo e non ti sposi, perché non ti sposi, non è che non ti vuole più, lei c’è rimasta un po’ male, ma scusa una donna dopo dieci anni ma che vuol dire, se un uomo la vuole dopo sette otto mesi la sposa, perché dieci anni, mi sembra un po’ strano… ma cosa sono le ciose, sono le galline, saranno le galline le ciose, perché si chiama le tre ciose, che sono le ciose, boh, ciose, ciose, saranno le galline.
Balumadd.
Ah, stai zitta, tutti i giorni va la sorella a trovare mamma e papà. Allora tua figlia non ti vuole bene, è cattiva tua figlia, se una figlia ti vuole bene ti viene a trovare tutti i giorni. Sai cosa, tu non gli devi dare niente ai tuoi figli, neanche un soldo, se ti chiedono qualcosa tu gli dici che li hai spesi, quel cappotto che hai comprato prima, che bello quel cappotto, se tua figlia ti chiede quanto lo hai pagato tu le dici trecento euro.
Ava sate peccheno.
Ma no quella è la sorella.
Eveno.
Hai bevuto tutto? Vino, acqua, bevuto tutto? Bevuto l’ira di dio, mangiato tutto, brava, trentacinque euro per sta roba, alla faccia, è colpa tua Natali’, hai voluto il dolce, l’amaro, mo ce ne andiamo a fare due passi, sai dove andiamo a fare due passi, ti porto su una strada dove ci sono i cavalli, ti va di andare a fare due passi col bastone, ti porto vicino a Soncino, a vedere i cavalli, ti fai due passi col bastone.
Mafffridd.
Macché freddo, non fa freddo, mica siamo in Siberia… guarda qua, ma non risponde questa scema, oh questa non risponde mai, le mandiamo un vocale in bresciano, ciao Gio noi siamo qui alle tre ciöseeeee che abbiam finitö di pranzareeeee e ora andiamo a fare due passiiiiii lì per quella bella strädina che porta a Söncinoooooo, digeriamooooo, ma ciose che vuol dire Gio, ciose, che vuol dire? Ma lo stuzzicadenti non ce l’hanno? Natali’, chiedo io cosa sono le ciose. Cara, mica ce l’hai uno stuzzicadenti? Ah, ecco, ma cosa sono le ciose, galline? Ah, chiocce. Chiocce? Sono le chiocce. Natali’, sono le chiocce. Le chiocce. Chiocce. Che cazzo sono le chiocce? Le chiocce. Le chiocciole. Vediamo che cosa sono le chiocce. Google, Google dimmi che cosa sono le chiocce. Gallina che cova. Ah. È una gallina. Natali’ ti vuoi fare due passi? Andiamo lì per la strada dove passano i cavalli. Vuoi bere un altro amaro? Allora cinque minuti e ce ne andiamo, Soncino, è bellissima Soncino, sta qua fuori sulla strada. Senti questo vocale che ho mandato a Gio ieri sera, io sono nella törreeee, vado a dormire nella törreee, vedo la provincia di Brescia, Bergamo e Pavia, sono il punto più alto, non c’è punto più alto, non c’è, sono io il più alto di tutti, la sera vado a letto e vi piscio in testa a tutti, chi c’è più alto di me, dimmelo, non c’è nessuno più alto di me, io sono un re, un re.
Vaccarp tuccinn teccher giovann.
Natali’ ma tu perché non ti fai un cellulare, perché se no ti levano la pensione, perché sei sordomuta? Ah, lo so, non te lo puoi intestare, figa, tu sei l’unica persona al mondo che non ha il cellulare, non ho mai conosciuto nessuno che non ha il cellulare, non ti posso nemmeno chiamare, guarda che è brutto, se ti succede qualcosa non puoi chiamare nessuno, figa è brutto così, non puoi neanche chiamare i carabinieri, nessuno, è brutto così… che mangiata, Natali’, tutti i giorni mi porti a mangiare così, guarda che domani non mi porti a mangiare, no basta.
Pagh tu.
Pago io, no, basta. Basta, domani basta, spinaci al limone, ci disintossichiamo, basta mangiare, mamma mia, ora andiamo a passeggiare e poi a fare un riposino, poi più tardi usciamo andiamo a fare la spesa e poi andiamo a fare l’aperitivo, andiamo in un bel posto, sai dove andiamo, al bar dove andiamo la mattina… ma il numero che hai preso sulla ruota di Milano te lo ricordi, dài dimmelo che guardo l’estrazione, dimmi che numero hai preso, Natali’, l’estrazione del lotto, il numero che hai preso sulla ruota di Milano, dimmelo che guardo se è uscito, era il trentuno, non era il trentuno, dimmelo che numero era, non era il trentuno, no, porcamadonna, mannaggia la puttana, non è uscito, che peccato non abbiamo vinto, quarantasette, è uscito come secondo numero il quarantasette, che sfortuna, guarda è uscito a Milano il quarantasette, secondo numero, puttana, ma vacca madonna, secondo numero, è uscito, ma è uscito secondo, porca troia che sfortuna, sei sfortunata, sei sfortunata.
Oddo tentuno. Pentuti.
Hai vinto allora, hai vinto? Hai vinto, mamma mia, Natali’, che peccato, che sfortuna, vabbè dài non ti preoccupare, che profumo che sento, vacca madonna, che profumo, ma che è, hai pagato Natali’, sì sì hai pagato, ce ne dobbiamo solo andare, andiamo a farci una passeggiata, dài, ci facciamo una passeggiata, andiamo a fare due passi e poi ce ne andiamo a casa, hai preso tutto, Natali’, il bastone non lo avevi?
In macchna.
Figa che nebbia che c’è, porca madonna.
La Nuova Verdə 
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