
Claudia D’Angelo
Il momento che tanto attendevamo e che merita una uscita sul blog è giunto. Italians Book It Better, nella pazzesca persona di Tina, ci ha infine intervistatə. Di più, si è incaricata di “raccontarci”.
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Come nasce Verde?
Cara Tina, ti ringraziamo di darci finalmente la possibilità di rispondere una volta per tutte alla domanda che negli anni più abbiamo eluso, pure pateticamente.
Qua, qua, qua, qua, qua, qua, e ancora qua, qua, qua, qua qua e chissà dove altro.
La vera storia de La Nuova Verdə è in larga parte orale – e tale sembra destinata a rimanere. Una teoria dell’arte de La Nuova Verdə non si è mai sviluppata – e forse è troppo tardi perché si sviluppi ora. Non andremo contro a questi dati di fatto. La Nuova Verdə resta una forma, da studiare e da giudicare come si fa con un libro. Che, nel caso de La Nuova Verdə avrebbe più di mille capitoli, quanti i racconti che abbiamo pubblicato.
Incipit: “Firenze in quegli anni era così, si aveva l’impressione di vivere al centro del mondo e al tempo stesso in provincia. Si andava ogni giorno al caffè, ci si conosceva tuttə. Prima o poi qualcuno ti chiedeva: hai già incontrato Luca Marinelli? La nostra fu un’amicizia breve ma felice. Parlavamo quasi solo di riviste. A volte ci suonava con la chitarra le canzoni di De André. Noi non cantavamo. Pur di non cantare De André, ci saremmo cavati gli occhi e le orecchie e le interiora.”
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