
“Sono amico di Alfredo Laurenzi e Helena Morselli” …
Ci viene la nausea al solo pensiero di aprire WordPress e caricare uno dei nuovi racconti brutti fake Scelti da voi. L’unica cosa buona di questa patetica rubrica pazza è che almeno avete imparato a usare il tasto segnala di Facebook: dopo Cazzimbocchio Allo Spiedo (come riferito qua), è la volta di Giada Pamplona. Qualche ora fa hanno bannato pure Gomez Palazzo, per aver postato questa immagine nel nostro gruppo chiuso (non abbastanza) non ufficiale di Fb, ma quelli sono stati i soliti novocarnisti in divisa della domenica passata alla stazione Centrale facendo upskirt (occhio che è un reato, coglioni).
Dovremmo dire di questa roba qua, apparsa nel momento in cui giuravamo che il clima in redazione non era mai stato dei migliori. Di nuovo: la nausea. Verde non si scinde e chi ci prova è destinato a essere schiacciato violentemente e dolorosamente. Per il momento segniamo i nomi, dopo Firenze rivista (dal 20 settembre, qua il programma in via di definizione) ce ne occuperemo alla vecchia maniera cinese che tanto amiamo e così speriamo di voi.
Donny Bilancia è un coglione e tanto basterebbe. Ma il grafomane di turno decise all’epoca di inviarci pure una lettera di presentazione, che testé riportiamo: “Oh Verdi! Grulli! Mi fate ridere guaglioncelli. Io scrivo dinamite purissima! Partecipo a questa cagata di concorsino per troll perché dal vivo sono trollone, faccio un sacco di baraonda, frequento il bar onda, per dire la coerenza mia guaglioncelli. Allora: tutti i mafiosetti di rivistelle e cagatielle mi boikottano ma scrivo roba di generi inventati da me meglio di tutti. Solo d’arrigo forse solo ai livelli di ciò che faccio ma sapete che lui è mooooorttoooo?!? io vivissimo invece. vI SPIACE? Sono amico di Alfredo Laurenzi e Helena Morselli. Ho scritto un saggio su D’Arrigo e pubblicato su Alfabeta e Alias. Sono allievo di Bifo e ascolto bossanova. Queste notizie sono per bio seria se servisse. Troll, ma con costrutto e serietà all’occorrenza. L’inquieto è una merda, non fate i carini con loro. Mi hanno rifiutato una canzone, sì sono trovatore e compongo pure in d’oc e provenzale. Ciao. Con stima. Donny Bilancia, questo è il mio nome, il mio stile dovete ricordarvi di me guaglioncelli. Ciao, di nuovo”.
Il futuro (wow oppure no) dopo la lavatrice è il titolo più demente che si sia mai sentito. Ma tranquilli: il racconto è molto peggio. Non capiremo mai cosa vi spinge a rendervi talmente ridicoli, ma vi preghiamo di continuare: Ramses è depresso, ha bisogno di circenses.
Per fortuna venerdì ci sarà Simone Sauza (sì, “quello” del collettivo anarco-satanista “Bierde Societas”. Problemi?).
Dove diavolo sarà Artibani? Corpi moribondi ammassati, l’uno sopra l’altro, intrecciati, un groviglio cubista di arti, braccia e gambe annodate, carne flaccida annodata come palloncini, macabro spettacolo per il compleanno del bambino deforme. Devo trovare Artibani, pian piano, sfilarlo tipo shangai senza farmi accorgere. No, ancora una volta quel suono lancinante che mi stupra i timpani, no, vi prego. Mi serve solo quel corpo, o quel che ne rimane. Forse…Eccolo, cazzo! È lui! Lo carico sulla jeep, ma prima devo scoprire se ha sensori, microspie, passiamo velocemente, no, pulito. Ma quella è Geralda, la pronipote di Girolimoni, ma quanto cazzo è mostruosa! Fai finta di nulla, dai che non ti ha visto, devo solo arrivare alla jeep col mio bel corpo squartato di Arti, oh no! Sono inciampato, l’intestino mi ha fatto cadere, una trappola, ho fatto un casino, speriamo che non mi abbia sentito. Invece no, eccola… «Ciao, piccolo! Quanto tempo, vieni qua!» «No guarda, ho fretta dico io». Cazzo vuoi? MUORI penso. «Mi devi qualcosina o sbaglio? Hai perso, mi devi succhiare il clitox!» Che palle, è vero, ho perso alla cerbottana… Non ci voleva, ma questa si ricorda tutto! «Certo che mi ricordo, e ricorda che ti leggo, non pensare tutte queste cosette scrause e bruttarelle su di me. Dai, da bravo, vieni da Gerraldina tua…» Non deve leggermi nel pensiero, non deve, non deve…VIA! CORRIIIII! BUTTA IL CORPO, FREGATENE! Ma quanto è veloce quel mattarello di Sparky, perde sempre alla cerbottana, guardalo come corre ahahahahah Ah, però, ha lasciato un bel corpaccione in strada, cosa ci faccio, vediamo vediam. Fai il disinvoltox, fischietta dalla proboscide frontale ed ecco in scioltezza, ciufffffff, preso al volo! Lo porto subito a valutare e incassiamo, da domani olioooo e scivoloooo che è un piacere, swish! Artibani! È lui! Che fai con nostro papà? Cavallucci marini senza sella, cavalcati a pelo da pulci con voce tonante, chi parla? La pulce, il cavallo? Paparinooooo che ti hanno fatto? I temibili cavallucci hanno perdite anali di tipo simil sangue denso e scurissimissim, buono col pane, gnam! Ma ora seri. STOP. Dobbiamo assolutamente fare ordine che non siamo alla baraonda anarchica marasmatica, rimettiamo insieme il puzzle. Punto A: Il corpo di Artibani è accippicchia importante. Punto B: I cavallucci marini sono dangerousissimi. Punto C: Questa storia deve acquisire senso e sbaragliare concorrenza cannibale e trollante. Come fare? Il corpo di Artibani ha la chiave impiantata sotto pelle, chi la prende vince e stravince cosa vuole, può teletrasportarsi, far esplodere ciò che vuole e depredare ricchezze qua e là nel corso della storia, guarda, oplà! L’anello di Napoleone! La penna di Machiavelli! Il serpente di Cleopatra… o cazzo si insinua, dove va, stai fermo serpentello, non distrarmi biricchino, grulletto… Perché è così difficile non distrarsi, proseguire la narrazione coerente che vedeva il nostro eroe Sparki correre velocissimo, l’ho descritto? Vi interessa sapere che ha i capelli neri, corvini? Se li rasa strani strani: cerchi concentrici: un cerchio rasato, l’altro di capelli, corone, aureole, dalla fronte, alla nuca, tuttissima la testa così, che a vederla è pure gradevole esteticamente in questo periodo qua che mal si segue e capisce, non c’è orologio, gente che detta la linea, bandidos che trafugano corpi come quello di Artibani che valgono un sacco, ma ecco che tornano alla carica, il corpo del… NOOOOO VABBEEEEE: IL corpo di Arti è quello di Stefano D’Arrigo: la droga sostanza psicotropa più forte di sempre, non potete capire, forse unico modo per salvarsi e godere, godere non morire mai in questo periodo: questa è la cosa più bella di sempre. Preziosissima scoperta. Ma se li inscatolo questi pezzi di orca? Incredibile. Yuuuummm. Ho trovato un santogral. … ma chi parla? Il ventitreesimo capello di Girolimoni? Quel sasso che gli fu scagliato contro? Poveri noi, poveri mostri, si sarebbe detto… Si, eccomi, sono il vetro, vedo colare sanguino, devo dirlo, e uff, pure escrementi, non è un bel vedere, ma sono un vetro insozzato di questa roba qui, materia politica, direbbe Formica, allora c’è ancora un po’ di interesse per la cosa pubblica! E niente, sono uno specchio, questo è bello se passa qualcuno di bellino e beautinho, joder, big joder, se vedo queste escargots che colano nella mia superficie, luce che si riflette, non vedo più cose belle, nei vetri solo roba non buona, non bella, non gentile. Però non ci si annoia mai, questo è da dire. O si viene trafugati o si trafuga, o si profana o si viene profanati. Brucia il bucoooo fortissimo della lumaca e io lo sento, ma avrei succhiato il clitox allora, meglio, molto meglio, soffre lumaca e soffro io, percepisco il suo dolore, ma guardate che questa ipersensibilità non è una fortuna quando si vivono tempi del genere: certo, vivo molte vite, provo di tutto, ma nel wow e nel cazzo che dolore, che poi rsi riassume così, il pendolo di Schopen infilato dentro orifizio non male, ma quando esce, cazzinho che pena, che catena, al centro dell’arena è la scena! E niente, questo racconticchiello non fa nulla, è buttato lì: questo racconto è il vostro futuro. Dico vostro perché io con uomini molto facoltosi (Musk, Thiel, gli altri non ve li dico perché non li conoscete manco), siamo già in salvo, abbiamo prenotato posto al sicuro, clima buono, acquapark, ombrelloni e niente. Devo stendere la roba, sono ricco e devo stendermi la roba. No, perché poi odore di umidità è tra cose peggiori dopo orifizi brucianti e a nessuno piacciono cose negative e spiacevoli. Stendo e poi ricomincio il futuro. Non c’è tutta questa fretta, ‘mpresse, stampata e schiacciata. Ringraziate che vi siete salvati. Oppure?