Magnetar

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Nadia Sgaramella, Life is a spiritual dance #5

Ancora niente Governo per l’Italia, ancora niente commissario per Verde.

Un documento video recapitato nella casella postale di Luca Marinelli mostra un Pierluca D’Antuono e uno Stefano Felici in stato semi-catatonico costretti a suonare la marcetta trionfale della scenicchia (e, adesso possiamo anche dirlo, dell’Europa). Non è dato sapere quando e dove sia stato girato il filmino e se il Commissario sia attualmente in vita (inoltre fino a ieri pensavamo che Felici fosse un bot di Facebook).

Ci consoliamo nel pubblicare oggi Magnetar del caro Vinicio Motta che espande l’universo narrativo della Voidorstest inaugurato con La dottrina del Caos e già preannunciata ne La sagra e in Mercy of Darkness

L’illustrazione è di Nadia Sgaramella.

 

Prima di tutti gli esseri ci fu l’Abisso Sbadigliante, poi la Realtà dal largo seno.
Gli abissi moderni, che si manifestano anche attraverso l’oscurità dei giramorte, sono causati dall’estrema sensibilità del nostro cosmo alle sue condizioni iniziali, cosicché una piccola variazione in tali condizioni può condurre a esiti imprevedibili.
Chăos in fabula.
GG me l’ha ricordato.

I miei occhi non vedono rovine, ma figure di rovine che significano altre rovine.
Ho bisogno di chiarezza, la predica di GG mi ha destabilizzato più del previsto.
Madama Iride, con la sua vista pandimensionale, è forse l’unica persona, nell’universo da me conosciuto, in grado di spezzare questo mio stallo psicosomatico.
La domanda che le farò dovrò formularla con estrema cura, non ne avrò a disposizione altre.
Ordino alla Voidorstest di portarmi subito da lei.

MADAMA IRIDE

Dicono di essere nati sul pianeta
La mia resistenza al loro attacco è un portento che non so spiegarmi.
Riflettendo, non sono neanche sicura che quella che io chiamo “resistenza” non sia, in realtà, qualcos’altro, magari una forma di autoinganno che mi protegge da una sconfitta che non vedo o che non voglio vedere – le mie iridi non sono più affidabili.
Mi manca già, la bellezza.
I canali di Marte, l’oceano nascosto di Europa, la geografia interiore di una civiltà estinta. Mi mancano tutti.
La mia risposta alla tua domanda, mio purtroppo deluso visitatore, non può quindi che essere un’altra domanda: di che colore è, il cuore del tuo nemico?

Iride è morta, si è suicidata. La sua tomba è la stella magnetica 4U 0142+61.
Di che colore è, il cuore di GG?
La risposta non può che essere successiva alla sconfitta del mio nemico, dunque inutile.
Speravo che Iride mi aiutasse per davvero, senza regalarmi domande impossibili. La pace sia comunque con lei.
Cancello dalle priorità le sue ultime parole, benché, conoscendone il mittente, probabilmente celano un aiuto concreto – i giramorte hanno un vantaggio troppo alto.
Frustrato, mi ubriaco di brutto con della vodka norvegese che pensavo di non avere e inizio a barcollare per i corridoi della Voidorstest come un metronomo impazzito.
Mi siedo sul pavimento, la testa mi gira troppo.
Bla bla. Sto ripetendo non so quali parole come un disco rotto.
Mentre vomito l’anima, la Voidorstest dice che la destinazione è stata raggiunta.
«Dove siamo?» biascico a bassa voce, lo stomaco di nuovo lindo.
«Come da te richiesto» dice la Voidorstest. «Sul pianeta Terra, nella città di Westlake, negli Stati Uniti d’America».
Cosa ci faccio in Ohio?
Un passo indietro: prima di ubriacarmi marcio, alla mia astronave non ho chiesto né ordinato nulla. Ma durante la sbronza, invece? Probabilmente sì. E magari si tratta di una cazzata per la quale non vale la pena sprecare del tempo. Però sono curioso e così domando alla Voidorstest quale ordine abbia ricevuto prima che le chiedessi “dove siamo”. La nave dice che le ho chiesto di portarmi dove si trova il cuore di GG. Interessante. A questo punto le domando se, per caso, mentre ero controllato dalla vodka, io non abbia innescato la Leva del Caos. La Voidorstest risponde di no.
Spero che a Westlake facciano un caffè decente.

Vinicio Motta

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