Natale a San Frediano

Cari di Verde rivista,
ho scoperto che mia moglie, diplomata magistrale ante a.s. 2001/2002 e da due anni insegnante di scuola primaria a Siena in virtù di sentenza 1973/2015 del Consiglio di Stato, rischia adesso il licenziamento dopo la decisione negativa della Adunanza Plenaria infiltrata, leggo in giro, da sodali del Giglio Magico, toscani e non (qualcuno ha mai detto i toscani hanno devastato questo paese?). Scopro inoltre che la mia amante, una imprenditrice maltese (ma nata a Lucca) che da dieci anni contribuisce al mio tenore di vita in cambio di prestazioni sessuali telefoniche e occasionalmente manuali, non ha più un soldo a causa del crollo del valore dei bitcoin. Incidentalmente, ho peraltro scoperto che mia moglie ha scoperto della mia amante.
Da giorni allora mi chiedo: se la Lega Nord ha già promesso che risolverà nella prossima legislatura la questione dei diplomati magistrale, quale partito, non necessariamente toscano, rappresenterà le ragioni dei minatori bitcoin? Per tenere viva quale delle due cause dovrei lottare?
Infine: dopo aver letto il meraviglioso libricino di Haiku fatto dai seppure toscani bravi ragazzi di In fuga dalla Bocciofila, ieri notte ho rivisto Rope e adesso un orribile dilemma mi attanaglia: forse che a 44’22” Hitchcock scavalla il campo?
Vi chiedo: esiste uno Shazam per stabilire le priorità?
I.F.

Caro I.F.
in quanto blog satellite che da sempre e con orgoglio contribuisce all’audience di MEDICITALIA.IT, sospendiamo il giudizio e partecipiamo con empatia a quanto ci scrive. Il Dottor Quaranta nota che dalla sua lettera emerge una sofferenza molto lucida e pragmatica, non ruminata secondo il Dottor Marinelli ma, suggerisce il Dottor Frau, ribaltata a tratti su di sé. Il Dottor D’Antuono ha una domanda per lei: ha mai pensato che se esistesse uno Shazam per stabilire le priorità dovrebbe esistere anche un pre-Shazam per stabilire che lo Shazam per stabilire le priorità è esso stesso una priorità? O più semplicemente, suggerisce il Dottor Gamerro, un ombrello?
Il Dottor Motta le consiglia di tenere a bada l’alimentazione e i pensieri ostili nei confronti dei seppur toscani toscani (“e se lo Shazam che lei vuole”, si domanda provocatoriamente, “fosse sviluppato da una start up del Mugello? O peggio ancora di Arezzo? Ci ha mai pensato?”) e le augura di passare una serena giornata di festa leggendo Natale a San Frediano di Giovanni Del Giudice, toscano lui medesimo (“sono nato a Firenze l’anno in cui è uscito The Lamb lies down on Broadway, il 1975. Ho fatto tante cose, soprattutto intorno alla musica e alla creazione di eventi. Oggi per vivere e mantenere la mia famiglia insegno lingua e cultura italiana in un’università americana e suono samba. Ho pubblicato due dischi – Essenza, Hermann house, 1999 e Il Silenzio del Mare, Il primo giorno, 2012. Scrivo canzoni da circa cinque lustri, ma ho sempre tenuto celate le prose che nel corso degli anni ho disorganicamente vergato. Adesso è tempo di fare ordine, anche perché non mi riesce più di scrivere canzoni).
Restiamo in ascolto.
(L’illustrazione è della incredibilmente non toscana E/P VI VI VI. Vahia, citrulli, bone feste da tutta la redazione!)

EDIT #polemichetta 25 DICEMBRE ore 22:38
È bella la magia del natale. Anche le tradizioni legate al natale sono belle. Tutti noi, e assieme a noi i nostri piccoli bimbi, sappiamo per esempio che dobbiamo inviare i nostri racconti di natale a una sola rivista online per volta, per non rischiare che quelle pubblichino insieme, magari lo stesso giorno, lo stesso racconto. Si fa così, si sa. Altrimenti sarebbe imbarazzante. Nessuno vuole che succeda. A volte però succede. E che succede se succede? Se è vero che le tradizioni vanno rispettate è pur vero che non bisogna esagerare; eh no. Quindi pazienza. Questa storia, che avremmo voluto farvi leggere su Verde, la potete invece leggere qui.
Auguri a tutti dalla redazione.

Redazione

3 thoughts on “Natale a San Frediano

  1. Mi era sfuggita la polemichetta malgrado, lo dico in totale sincerità, legga spesso la vostra rivista, che reputo assai valida. Senz’altro condivido l’odioso uso dell’invio a tappeto, e in effetti non lo pratico. Avevo per questo racconto selezionato 4 riviste, se non ricordo male, e l’avevo inviato a tutte e quattro, vero, ma certo che in caso di interesse alla pubblicazione avrei ricevuto una comunicazione con conseguente lavoro di editing e tutta quella roba che si fa di solito in questi casi. Delle quattro riviste tre hanno mostrato interesse alla pubblicazione del racconto, due sole mi hanno contattato e abbiamo assieme concertato l’editing, i ritocchi ed entrambe non hanno posto come problema il fatto che lo stesso racconto uscisse su altre riviste. Verde mi ha invece informato a pubblicazione già avvenuta. Io ovviamente lo considero un attestato di stima e per questo ringrazio sinceramente, ma ‘cazziarmi’ per aver inviato un racconto a quattro riviste nella stessa settimana mi pare un pò eccessivo. Se non ricordo male fino a pochi decenni fa c’era una categoria professionale che viveva di questo, e quindi inviava racconti a molte riviste nella speranza che qualcuna decidesse di pubblicare, e in quel caso anche di pagare. Comunque se credete che abbia sbagliato mi scuso e la prossima volta che invierò un racconto a Verde (e lo farò, statene certi) lo farò, per un certo periodo di tempo, in esclusiva.
    Un caro saluto e buon lavoro

    Giovanni Del Giudice

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...