Insanguinati e seminudi a Bologna #5: Sei microatti per un microdramma

Venerdì 3 novembre 2017, La confraternita dell’Uva, Cronaca Verde a Bologna: Simone Lisi c’era con l’inedito Sei microatti per un microdramma (e loro sempre molto amati da queste parti). Mercoledì prossimo ultimo racconto del Commissario, quindi extra bonus ghost track del disperso inedito perduto, intanto da oggi abbiamo un nuovo illustratore (benvenuto Emmeppi e grazie Giulia). E s’approfitta l’occasione anche pe’ rihordavvi che la settimana fiorentina (a proposito: domani tutti in Piazza della Passera, racconti brevissimi e kaiseki di fine autunno, l’invito è qui) proseguirà venerdì con Matthew Licht.
さようなら

1.
In questi giorni ho pensato molto a Olindo e Rosa. È un pensiero che mi trascino per tutta la mattina, poi al pomeriggio abbandono del tutto, e vi ritorno di sera, quando si abbassa la luce sui palazzi e il quartiere alla finestra di casa si restringe da piccolo che era, ancora di più.

2.
Di certo non penso a Olindo e Rosa quando sono a pranzo, nel solito pizza a taglio di elezione. Ho come una visione, dei brevissimi lampi, in cui ritornano complice la stanchezza per le poche ore di sonno e il neon dell’ufficio i volti complici e sorridenti di Rosa e di Olindo, volti che comunque sono a loro volta simulacro in negativo di quello di Margherita, la mia vicina di casa, e della figlia adolescente.

3.
La figlia di Margherita ha sedici anni e ascolta in continuazione musica di merda, sempre in ritardo sul presente, così a ottobre risuonerà una canzone in cui un tale dichiara di sentire il mare dentro le conchiglie. La figlia adolescente canta di rimando un controcanto lievemente anodino. Io la odio, è indubitabile, ma il suo essere in ritardo sul presente dice qualcosa più sul presente stesso che su di lei. Che il presente è oblio di se stesso, nel suo rotolare, scivolare via, come i tappi di birre che mi ritrovo sotto i piedi in giardino, resti della festa di ieri, mercoledì, che la ragazza ha organizzato approfittando che la madre usciva con le amiche.

4.
Margherita invece ascolta per addormentarsi la playlist con i suoni del bosco o della foresta pluviale. Suono di uccellini della Costa Rica e cascate e pioggia si inizio estate. Sarebbe anche piacevole, se non fosse per il volume tra l’alto e l’altissimo. Ecco spiegato da chi ha preso la figlia.

5.
Mi ha chiamato Diana da Boston che resterà un trimestre in America e mi ha detto che questi racconti sul calcio che scrivo non possono uscire dopo 24 ore, che è tardi, sono già da buttare. Io le ho detto sì, hai ragione, sarà che il telefono lo subisco e una conversazione sana non è data. Lei mi diceva, scrivi di notte e io pensavo a Franz che di notte c’ha costruito una carriera di buco nero della letteratura occidentale. Certo pensavo, io dovrei fare di meglio, il mio compito è più difficile anche del suo che non aveva distrazioni, niente internet donne nude, whatsapp e Facebook che poi ad un certo punto la sola cosa che hai voglia di fare è spegnere tutto e andare a dormire. Mettici anche Margherita e la figlia, ma come spiegare a Diana queste cose, e per giunta al telefono?

6.
La novità del periodo è niente, nessuna. L’unico evento rilevante è il nuovo turno a lavoro. Adesso mi alzo a un’ora dignitosa. Quindi in teoria dovrei anche dormire a un’ora dignitosa e dico in teoria perché c’è da considerare Margherita, le cascate pluviali e la musica della figlia adolescente quando la madre esce con fantomatiche amiche. Potrei comprare dei tappi per le orecchie e li ho anche cercati su Amazon, sono in titanio, costano ventitré euro, ma ho paura che poi non sentirei più la sveglia al mattino. Oggi che tornavo assonnato, ma felice dopo l’ufficio come le persone normali sullo scalino di casa ho trovato delle feci. Le ho osservate, erano scure. Ho fatto il gesto di soprassedere, ma ho capito che Margherita ha regalato alla figlia un cucciolo di cane.
Ho anche pensato, lo so da quando sono iniziate le visite di Olindo e di Rosa, che questa storia finirà molto male.

Simone Lisi

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