La cosa bella di festeggiare il capodanno il 1° settembre (non è più roba da fuori sede sardi o calabresi, siamo sempre di più a farlo, stateci) è che sai già che i tuoi buoni propositi dureranno almeno il doppio di quelli di gennaio e si infrangeranno soltanto alla metà del mese, con l’uscita delle prime classifiche degli album più belli dell’anno e la riapertura delle scuole, i due momenti in cui le città ricoperte di immondizia tornano invivibili. A Roma il Forte non fa più la festa del raccolto, hanno chiuso altri tre spazi occupati (ma non erano il Verme), è tornata l’ora solare e chissà quest’anno la Festa del Cinema. Per qualche giorno andiamo a vedere le serie tv al Fiction Fest (altro che Netflix), passiamo tre giorni a Lucca (su Facebook) e anche quest’anno hai fatto confusione tra le serate PPP e i concerti della RGB: dici che Zero li segna nello stesso posto e allo stesso orario, ma non ti crede più nessuno. Ci rivediamo l’8 dicembre a Più libri, non puoi mancare, non posso evitare. Buon anno.
Verde riprende la programmazione lunedì 5 settembre con il Presidente della Nazione Oscura Caotica (nonché fresco vincitore del Premio Urania 2016) Lukha B. Kremo (scusate se è poco). Le illustrazioni del mese saranno di Sergio Caruso (fondatore e curatore di Nurant, la conoscete? A noi piace molto, e così speriamo di voi), i racconti di Vinicio Motta, Andrea Frau, Sergio Gilles Lacavalla, Paolo Gamerro, Francesco Quaranta, Simon G. Helly, Simone Lisi, Alessio Posar, Luca Marinelli, Gianluca Garrapa, Ferruccio Mazzanti, Filippo Santaniello (tutti uomini, sì: abbiamo un problema. Parliamone).
Tre novità: Andrea Frau non è più scomparso (al suo posto Luca Marinelli lo è); pubblicheremo soltanto inediti, tre a settimana, nei giorni dispari (niente più ristampe digitali dal cartaceo); i venerdì di Verde non saranno più Casual: ci sarà una nuova rubrica identica a quella che abbiamo chiuso ma ancora meno finalizzata e con un nome che… be’ il nome sarà GATTINI, così, maiuscolo e grassetto (l’alternativa era VEneRDE, fate un po’ voi).
La bonus track (ma è una bonus track? O una traccia nascosta?) è di Simone Lisi. Il disegno in alto vi sembra di Nicola Mari? E invece è opera della Regina DeadTamag0tchi (Hail to the Queen).
Buon anno ragazzi, stiamo tornando.
Il giorno prima delle ferie
Il giorno prima delle ferie ricevo il messaggio da un amico lontano. Non c’è scritto niente, solo allegato: Giocando. Non lo apro al momento, ma credo sia l’incipit di una poesia che mi ha dedicato:
Amico, che fai, diventare la vita i tuoi giochi?
Il giorno prima delle ferie entro tardi a lavoro, faccio tutto con calma, faccio le cose che non ho mai tempo di fare: leggere i messaggi degli amici lontani, andare in biblioteca, ma piove, sono solo due gocce, ma mi passa la voglia, non ci sarà nemmeno l’arabo che guarda youtube, sarò io da solo coi bibliotecari. Poi ricevo un messaggio di un amico lontano che ha ricevuto il mio messaggio, è una lettera mandata dall’ufficio. Non so se l’ha aperta, dentro ci sono i disegni che faccio quando sono al telefono, alcuni io credo facciano paura, altri che siano quasi belli, non credo comunque che lui abbia aperto la busta. Mi ha scritto anche mia madre stamani, diceva: è un giorno importante Simone, è l’ultimo prima delle ferie, e io vorrei risponderle: non è tanto importante, ma non le ho ancora scritto niente. Hanno dato l’allerta meteo dalle sette alle ventiquattro, ma ormai è deciso che vado in biblioteca, anche se ho già salutato tutti, la barista di Piazza Tasso, ma non so se ha sentito mentre facevo il mio discorso: se non ci si rivede. Preparo lo zaino per uscire e mi cade a terra quello che tengo dentro al suo interno, lo zainetto penso sia come un Suv o delle tette rifatte, mi cade a terra tutto quello che ho nello zaino e sto per rimettere tutto dentro, ma ho tempo stamani e allora guardo cosa sono quei fogli: sono le poesie scritte quest’anno e le butto nella raccolta differenziata.
Fuori piove pochissimo, sarebbe il momento di uscire, è il giorno prima delle ferie, forse nemmeno piove più, vado in biblioteca a scrivere, scrivo una poesia sugli amici che mi scrivono lettere, sono nuovi e sono vecchi, non apriamo le lettere che ci mandiamo, avremmo tutto il tempo di farlo in queste mattine prima delle ferie, ma non lo facciamo. Vanno in ferie anche loro? Vanno in ferie anche qui, nella biblioteca di Piazza Tasso, la barista ha scritto al contrario i giorni che mancano, sul calendario, sembra sia un giorno speciale, ma non sono sicuro: mai un’allerta meteo quando servirebbe, mai una parola di amico a rincuorarci la vita.
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