IL MONDO ALLE SEI DEL MATTINO

Simone Lisi ha mollato il suo lavoro in Bartolini, ha lasciato Firenze, si è trasferito con Diana a Rocca d’Orcia, si è fatto crescere la barba e adesso scrive poesie che Verde pubblica di solito il mercoledì (è un caso). Le otto del mattino forse non esistono, è inutile dirne, ma Il mondo alle sei del mattino sì, abbiamo le prove (si parla di estate).
Fotografia di Federico Arcangeli (Where is my mind?).

Vorrei dire anche oggi che è il primo giorno d’estate e non partirò per il mare,
vorrei dire del mondo alle sei del mattino
quando sono nel letto e le zanzare mi ruotano attorno alla testa
prima di accendere la macchinetta del veleno
prima di mettere la maschera per la notte
di zanzare che hanno preso il sangue dai piccioni che vivono nella corte,
di zanzare che prima del mio hanno preso il sangue dai piccioni intenti nell’accoppiamento e anche
da quello morto da una settimana.

È andato a morire dove a primavera un altro piccione, se non quello stesso, aveva covato un uovo,
nello stesso punto esatto dove avevamo visto nascere un piccione, magari era quello stesso piccione.
Con Diana ci sembra quasi di ricordare il momento esatto in cui il piccione rompeva l’uovo, ma io
sospetto sia un falso ricordo, che sia un’idea condizionata dai film sui dinosauri, dai film sugli
alieni, la scena di un uovo che si rompe è dentro di noi da prima di questa primavera.

Quando dopo mi alzo, o Diana mi scuote, alle otto e tre minuti, ho perso tutto quanto avevo da dire
alle sei del mattino, i pensieri e le decisioni, quando sento più male al corpo e allo spirito, vorrei
dire meglio: di zanzare gonfie di sangue di piccione morto, che mi ronzano sopra la testa.

Io ripeto sempre lo stesso movimento per scacciarle, un braccio teso ad abbattersi sul cuscino,
riuscire a uccidere quelle zanzare sarebbe una cosa miracolosa, che siano proprio in quel punto, tra
braccio e cuscino, colpisco alla cieca, come un Aiace Telamonio, eppure alle volte succede.

Ma non riesco a dirne poi niente, ecco qua:
le decisioni notturne, le risoluzioni delle sei del mattino, cambiare la vita.
Il rumore osceno dei piccioni, i piccioni, questo vorrei dire, durante la notte essi dormono, durante il
giorno saranno dietro ai loro pensieri alimentari e sessuali, ma alle sei del mattino gli importa solo
di accoppiarsi. Volano come bandiere sbattute dal vento, hanno voli pesanti, tranne il piccione che è
andato a morire dove forse era nato,
gli altri piccioni volano pesantemente come bandiere, mi chiedo dove vanno a quest’ora, quando ci
sarebbe solo da dormire, o da accoppiarsi,
ma volare dove?

Alle sei del mattino gli importa solo di accoppiarsi, o forse nemmeno di accoppiarsi sul serio, ma di
stare là dietro alle condizioni di possibilità di quell’accoppiamento, un tubare, una danza frustrata,
una danza e un chiamare, un ruotarsi attorno e ogni tanto volare
come bandiere sbattute dal vento,
ecco qua.
Non sono riuscito a dirne poi niente.

Simone Lisi

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