
Vinicio Motta, Verde, Firenze, La Merda (Courtesy of Nazione Oscura Caotica©2016)
A causa di un’attesa e di una sigaretta ancora accesa, Simone Lisi ha aperto la serata leggendo La mungitura e nessuno di noi avrebbe puntato sulla corrispondenza inattesa con La Scimmia di Francesco Cortonesi, che subito dopo in un silenzio irreale ha letto la settima parte del secondo capitolo. Impugnato il microfono, Paolo Gamerro ha pensato bene di salutare gli avventori del piano di sopra e La Cité è venuta giù ascoltando Bresaola, Stavamo bene con l’informazione, un estratto inedito da una suo saggio su Gabriele Muccino (di imminente pubblicazione) e Cesare Pezzana. Alessio Posar ha incantato gli astanti con una intensa interpretazione di Grassa e Filippo Santaniello ha strappato applausi leggendo l’omai classico Settembre. Finito il secondo Campari Spritz è già il turno di Vinicio Motta, che grazie alla superba interpretazione di Dallo scarico all’alba (la seconda parte della sua trilogia fecale, domani online la terza) e di un brano da Europeana ha ricevuto i complimenti e un euro di sconto al bar. Sono le otto passate quando Pierluca D’Antuono ripesca da Verde 18 Le tarme erano negli intarsi; manca soltanto Ferruccio Mazzanti, a cui è affidata la chiusura con Il colore Denim.
Siamo arrivati tardissimo, abbiamo fatto correre e un po’ spaventare Simone, abbiamo mangiato “la migliore pizza di Firenze” e passato la serata in uno splendido locale, davanti a un pubblico attento e in compagnia di alcune delle intelligenze più belle della città. Grazie a La Cité per l’ospitalità, grazie a Simone, Diana, Ferruccio, Lucia, Giovanni.
E adesso al lavoro per la data di Bologna.

Simone Lisi apre la serata con La mungitura

Francesco Cortonesi: parla La Scimmia

Paolo Gamerro

Filippo Santaniello, Settembre

Le tarme erano negli intarsi

Vinicio Motta odia la glossolalia

Ph Diana