LA SCIMMIA (2/8)

Terrorismo, vivisezione e post-11 settembre: sono i temi de La scimmia, il romanzo di fantascienza ucronica (definizione dell’autore) che Francesco Cortonesi sta scrivendo per Verde. Dopo la pausa della settimana scorsa, oggi leggiamo l’ultima parte del secondo capitolo (il primo capitolo è qui).
Illustrazione di
Inchiostro Lisergico (c-3).

Respiri.
Ascolti.
«Quello che voglio dire è che scendere sotto lo zoo sarà particolarmente rischioso», dice Applewhite.
«Noi vogliamo ancora quello che vogliamo», dice Clara.
«Volete visitare lo stabulario. È corretto?»
«Vogliamo sapere la verità sulla scimmia».
«Dovremo scendere con cautela».
«Come mai questa apprensione?»
«Come ho già detto, la Rumore Bianco non ama intrusioni nei suoi stabulari».
«La Rumore Banco dovrebbe assumersi delle responsabilità».
«Gli abitanti delle Torri sono convinti che il muro reggerà ancora a lungo e che prima o poi la Rumore Bianco regalerà loro l’immortalità».
«Non ci sarà tempo».
«A nessuno interessa il tempo».
«Come potranno gestire la speranza dell’immortalità senza avere tempo?»
«La Rumore Bianco organizzerà l’intrattenimento».
«Intrattenere per annullare la morte. È già una vittoria. Ma cosa utilizzeranno, il video che abbiamo appena visto?»
«La televisione sta vivendo una seconda giovinezza».
«Tutta quella violenza. Sono cose che abbiamo già visto».
«Qualcosa sta cambiando. Il terrorismo è il segno della sconfitta».
«La sconfitta della violenza o della televisione?»
«La sconfitta del pensiero dominante».
«Ma le azioni terroristiche non hanno la stessa matrice».
«Questo lo vedremo».

Clara si alza e va verso la finestra.
«Prima o poi invece il muro crollerà e allora davvero sapremo cosa si nasconde nella giungla», dice
«È così importante sapere chi si nasconde nella giungla?»
«Certo Applewhite, temiamo qualcosa che non conosciamo».
«Nella giungla ci sono gli invasori. Non è forse questo che abbiamo sempre creduto? Non è per questo che abbiamo costruito il muro? Noi abbiamo timore della giungla perché abbiamo rifiutato l’ipotesi della contaminazione», conclude Applewhite immobile davanti alla finestra.
«Verremo contaminati comunque. La contaminazione sarà interna».
«La Rumore Bianco sta andando esattamente in questa direzione. Lo sta facendo attraverso una serie di menzogne».
«La scimmia è una delle loro menzogne?» domanda Clara appoggiando le mani sulla scrivania.
«La scimmia fa parte dei loro esperimenti».

Ascolti questa conversazione mentre lentamente esci dal buio. Ti senti come se sgusciassi fuori dalla tana di una talpa. Poi ti guardi intorno e riconosci la stanza. Clara e Applewhite sono davanti alla finestra e ti danno le spalle, non sembrano essersi accorti di nulla. La scimmia ha appena smesso di parlarti e la realtà ti sembra confusa. Fai fatica a riconoscere i contorni dei tuoi stati ipnotici ricorrenti. Cerchi di ricostruire le tue ultime ore per evitare di perdere frammenti di realtà.

Dunque, una scimmia stata uccisa al novantunesimo piano e nessuno sa da dove sia arrivata. Le ferite inferte sul corpo della scimmia lasciano pensare a un’azione di un gruppo di estrema destra che ha la sede ufficiale al centesimo piano della Torre Sud. Qualcos’altro sta accadendo. La violenza è in crescita e nel frattempo sembra esserci una crepa nella tua percezione temporale. Ormai non sei più sicuro di tutto ciò che stai vivendo.
La paura del terrorismo.
L’uccisione involontaria di un uomo.
La morte della scimmia.
Questo è l’inizio del viaggio.

CONTINUA (primo capitolo qui; il secondo qui)

Francesco Cortonesi

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